,,

Bambina muore per una challenge su TikTok, la madre fa causa al social ma il giudice la respinge

Per la donna, TikTok è responsabile della morte della figlia, avvenuta partecipando a una challenge. Aveva presentato una causa che è stata però respinta

Pubblicato:

Era dicembre 2021 quando la piccola Nylah, la figlia di 10 anni di Tawainna Anderson, è morta dopo aver preso parte alla “Blackout Challenge“, che incoraggia gli utenti a cercare di trattenere il respiro fino a svenire.

Qualche mese dopo la donna ha deciso di presentare una causa per omicidio colposo nei confronti di TikTok. Martedì è arrivata la risposta del giudice federale.

La morte di Nylah e la causa a TikTok

La piccola Nylah è morta lo scorso 12 dicembre, dopo diversi giorni spesi in un’unità di terapia intensiva pediatrica nella quale si trovava per aver provato a partecipare alla cosiddetta “Blackout Challenge”.

Bambina muore per una challenge su TikTok, la madre fa causa al social ma il giudice la respingeFonte foto: 123rf
L’app di TikTok

La madre, Tawainna, pochi mesi dopo ha depositato presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti, nel distretto orientale della Pennsylvania, una causa per omicidio colposo.

La donna, come riportato da NBC News, aveva accusato sia TikTok che la sua società madre, ByteDance, di negligenza e di avere un “design difettoso”, incolpando gli algoritmi della piattaforma per aver esposto una bambina a una sfida pericolosa.

“L’algoritmo dei contenuti di TikTok ha stabilito che la “Blackout Challenge” fosse adatto e probabilmente di interesse per Nylah Anderson, 10 anni, che di conseguenza è morta”

La risposta di TikTok alle accuse

Successivamente alla causa presentata, il noto social ha condiviso una dichiarazione ufficiale, dichiarando in primis che la terribile challenge non è un’esclusiva di TikTok, ma può arrivare all’utente da fonti diverse.

“Rimaniamo vigili nel nostro impegno per la sicurezza degli utenti e rimuoveremo immediatamente  i contenuti correlati se trovati”, ha in seguito affermato la società, che ha anche inviato “le più sentite condoglianze alla famiglia per la loro tragica perdita”.

Di contro però Elizabeth Wood, assistente sociale che si è occupata di Nylah durante il ricovero, ha detto che la bambina “aveva nella cronologia diverse visualizzazioni di questi video sui social media”.

La risposta del giudice

Martedì 25 ottobre è arrivata la risposta del giudice federale Paul Diamond, che ha accolto la mozione di TikTok di respingere l’accusa.

Secondo il giudice, l’app è protetta dalla “Sezione 230 del Communications Decency Act”, che protegge le piattaforme internet dall’essere ritenute responsabili per i contenuti pubblicati da utenti di terze parti.

Nessuno da TikTok ha voluto commentare il responso, mentre Jeffrey Goodman, l’avvocato che rappresenta Tawainna, ha dichiarato: “la famiglia Anderson continuerà a lottare per rendere sicuri i social media in modo che nessun altro bambino venga ucciso dal comportamento sconsiderato dell’industria dei social media”.

bambina tiktok Fonte foto: 123RF
,,,,,,,,