Avvocato di Maradona affigge la sentenza della Corte Tributaria davanti al murales a Napoli: “Non fu evasore”
Angelo Pisani, storico avvocato di Maradona, ha affisso la sentenza della Corte Tributaria d’appello davanti al murales a Napoli: “Non fu un evasore”
Lo storico avvocato di Diego Armando Maradona, Angelo Pisani, ha deciso di affiggere la sentenza della Corte Tributaria d’appello, che aveva assolto il Pibe de Oro dall’accusa di evasione fiscale, davanti al murales dedicato al campione argentino a Napoli, a quarant’anni dal suo arrivo nella città partenopea.
La sentenza affissa davanti a Napoli
Nella giornata di ieri – venerdì 5 luglio 2024 – l’avvocato Angelo Pisani, legale di Diego Armando Maradona, ha affisso in strada le carte della la sentenza della Corte Tributaria d’appello riguardanti le accuse per una presunta evasione fiscale avvenuta negli anni ’80.
L’avvocato, con un gesto simbolico avvenuto in una giornata particolare, ha così deciso di rendere pubblica la verità su uno dei personaggi più amati dal popolo napoletano.
L’altare dedicato a Diego Armando Maradona a Napoli, dove l’avvocato ha affisso la sentenza della Corte Tributaria d’appello che assolve il Pibe de Oro dall’accusa di evasione fiscale
“Oggi, dopo 40 anni dall’arrivo di Diego Armando Maradona a Napoli, abbiamo depositato la sentenza della Corte Tributaria d’appello che dichiara Maradona mai evasore fiscale, lo libera per sempre da ogni infamia ed umiliazione”, ha detto Angelo Pisani, come riportato da Repubblica.
La “cerimonia” davanti al murales
Il tutto è avvenuto ai Quartieri Spagnoli, dove si trova uno dei più famosi luoghi che Napoli ha dedicato al Pide de Oro, una sorta di altare con un murales che raffigura il campione argentino.
“Ho mantenuto la promessa che avremmo cancellato questa ingiustizia e fatto conoscere la verità al mondo – ha poi aggiunto l’avvocato Pisani – Adesso chi passerà per il murales di Diosi potrà vedere e leggere la verità, perché questa volta Maradona dopo 30 anni ha fatto vincere anche la Giustizia”.
Il legale dell’ex calciatore morto nel 2020, che è stato accompagnato nel “rituale” da Marco Mansueto, del Social Club Maradona, ha poi concluso il suo discorso spiegando che “la sentenza dimostra che Diego Armando Maradona è stato ingiustamente perseguitato dal sistema mediatico e politico dell’epoca”.
L’accusa di evasione fiscale
Il problema era nato da alcuni presunti compensi per dei diritti d’immagine versati nella seconda metà degli anni ’80 dal Napoli a Maradona sui conti esteri (del Liechtenstein) di due società straniere.
All’epoca, l’ipotesi di reato riguardava 30 miliardi di lire ma la richiesta di risarcimento, a causa di interessi e sanzioni accumulatisi negli anni, aveva raggiunto quota 40 milioni di euro.
Lo scorso gennaio però, la Cassazione ha definitivamente dato ragione a Maradona, sancendo che “non è stato un evasore fiscale, cassando la precedente decisione e pronunciandosi in suo favore a dispetto di ben tre dinieghi che lo vedevano soccombente, e anche contro il parere, anche questo negativo, pronunciato dal sostituto procuratore generale Alessandro Pepe”.