Allerta alga tossica nel mare di Canovella vicino Trieste: livelli elevati, rischi per i bagnanti e sintomi
L'analisi delle acque ha restituito dati preoccupanti: l'Ostreoptis ovata, un'alga rossastra, è presente in misura elevata. Ecco le cose da sapere
L’attuale situazione delle acque marine a Canovella, a Duino Aurisina vicino Trieste, desta preoccupazioni per la concentrazione di un’alga tossica che ha superato i limiti consentiti, attivando così l’allarme delle autorità di sorveglianza. L’organismo in questione, chiamata Ostreopsis ovata, ha raggiunto livelli critici, mettendo a rischio la sicurezza dei frequentatori della spiaggia. Al momento la balneazione non è stata ancora vietata, ma le acque sono sotto stretto monitoraggio per valutare come si evolverà la diffusione dell’alga, con i potenziali rischi connessi.
Le analisi
La presenza di Ostreopsis ovata è stata rilevata in quantità sorprendentemente elevate, con una concentrazione di 51.960 cellule per litro, ben oltre il range considerato sicuro (10.000-30.000 cellule per litro).
Una situazione simile si era già verificata nel 2020, ma i numeri attuali superano di gran lunga quelli precedenti. Nonostante questi risultati, l’accesso alla balneazione non è stato ancora vietato, ma le autorità stanno monitorando da vicino l’evolversi della situazione.
La spiaggia di Canovella, interessata dalla fioritura dell’alga, fa parte del Comune di Duino-Aurisina vicino Trieste
Rischi per i bagnanti
Secondo il sindaco di Duino Aurisina, Igor Gabrovec, durante la fioritura di Ostreopsis ovata è possibile riscontrare fastidi respiratori e irritazioni agli occhi e alla pelle a causa dell’esposizione a particelle aeree contenenti l’alga o i suoi frammenti.
Questi sintomi sono più probabili in presenza di venti forti o onde intense che possono diffondere le particelle nell’aria. Fortunatamente, la maggior parte dei disturbi riportati è risultata reversibile entro poche ore e di lieve entità.
Le precauzioni
Non sono stati segnalati, invece, casi gravi di intossicazione legati al consumo di frutti di mare o all’ingestione di acque affette dalla fioritura.
Tuttavia, le autorità sanitarie suggeriscono alcune precauzioni importanti. Si raccomanda di limitare il consumo di frutti di mare raccolti nelle zone interessate dalla fioritura, poiché questi organismi marini possono accumulare tossine nocive.
In particolare, i ricci di mare, le patelle e i mitili potrebbero contenere livelli elevati di queste sostanze. Anche il contatto diretto con le acque affette potrebbe causare dermatiti, quindi è consigliabile evitare immersioni prolungate o contatti prolungati con l’acqua.
Sotto osservazione
L’annuncio del sindaco sottolinea che le autorità stanno affrontando questa problematica con un approccio attento, attraverso piani specifici di sorveglianza e monitoraggio.
Enti e organi istituzionali stanno lavorando congiuntamente per monitorare l’evoluzione della situazione e garantire la sicurezza dei bagnanti.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito ufficiale, mentre coloro che manifestano sintomi sono invitati a segnalarli al numero di emergenza indicato.
L’alga nel Leccese
La stessa alga tossica aveva prosperato di recente a Porto Badisco, in provincia di Lecce, al punto che l’amministrazione comunale si è vista costretta a vietare la balneazione.
Una volta rientrata l’emergenza, il sindaco ha revocato l’ordinanza che vietava il nuoto a causa dell’alta concentrazione della Ostreopsis ovata, che oltre gli esseri umani minaccia anche la fauna marina.
In alcuni casi, le alghe sono in grado di avere impatti devastanti sugli ecosistemi marini, come accaduto in Thailandia dove si è verificata una disastrosa moria di pesci.