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Caso Genovese, nuove rivelazioni: la denuncia di Giletti

Accusato di violenze sessuali, Alberto Genovese ha fornito una nuova versione dei fatti: la sua testimonianza

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Alberto Genovese, il noto imprenditore finito in carcere lo scorso 6 novembre dopo le accuse di violenza sessuale, ha negato di aver abusato della modella 23enne a Ibiza a luglio, così come aveva fatto dopo l’arresto per il caso della 18enne. Intanto, il conduttore Massimo Giletti ha denunciato un tentativo di vendita, da parte di terzi, delle immagini dello stupro.

Genovese, l’interrogatorio: “Le ragazze erano consenzienti”

Nel corso dell’interrogatorio del gip dopo la seconda ordinanza di custodia cautelare, il 43enne ha sostenuto che la modella, così come le altre ragazze che partecipavano ai suoi festini a base di droga e andavano nella sua stanza, lo facevano consapevolmente. Ne dà notizia l’Ansa.

Genovese avrebbe poi spiegato quel “sistema” in cui lui metteva a disposizione tutto, compresa gran parte della cocaina. Presenti all’interrogatorio anche i suoi legali, Luigi Isolabella e Davide Ferrari, così come per l’accusa la pm Rosaria Stagnaro.

In particolare, sull’episodio di Villa Lolita, Genovese ha fornito alcuni nuovi particolari: la ragazza sarebbe stata consenziente al rapporto a tre, presente anche la fidanzata di Genovese. Per quanto riguarda i lividi sul suo corpo, sarebbero derivati dal fatto che la giovane avrebbe cominciato ad agitarsi dopo aver assunto la droga, costringendo chi era con lei a calmarla e a tenerla ferma.

Tra Genovese e la 23enne, secondo le parole dell’imprenditore, ci sarebbero anche stati degli incontri anche prima della vacanza a Ibiza.

Cosa succedeva alle feste di Genovese

Secondo la versione dei fatti fornita da Genovese, durante le feste la droga girava nei piatti e veniva offerta alle ragazze, che erano “abituate ad assumerla”. Ai party, infatti, sarebbe stato chiaro chi fosse disposto a usare lo stupefacente e chi no: era previsto che i partecipanti si dividessero in due gruppi, tra loro quasi incomunicabili e controllati da bodyguard.

Da una parte – ha spiegato Genovese – c’era chi assumeva le sostanze, dall’altro chi non le assumeva. Dunque le donne che sceglievano di farlo, a detta dell’imprenditore, ne sarebbero state coscienti. Genovese, inoltre, avrebbe anche fatto i nomi dei suoi fornitori di droga, di cui uno di base in Spagna, e un altro pronto a rifornirlo da qualsiasi parte del mondo, con una semplice telefonata

L’imprenditore, tramite i suoi avvocati, aveva chiesto di essere scarcerato ma il gip Perna giovedì ha rifiutato l’istanza di scarcerazione e la richiesta di perizia, presentata dai suoi avvocati la settimana scorsa.

Giletti denuncia: “Volevano vendermi le immagini dello stupro”

Il giornalista e conduttore Massimo Giletti ha anticipato questa mattina, in diretta su RTL 102.5, una rivelazione che approfondirà a Non è l’Arena: “Ci siamo recati presso un ufficio di un commissariato di Roma e abbiamo fatto una denuncia perché qualcuno ha tentato di venderci le immagini dello stupro della giovane modella milanese stuprata da Alberto Genovese, noi ovviamente non abbiamo fatto nessuna trattativa, ma io ho deciso in autonomia di andare a denunciare per capire chi si nasconde dietro a questa cosa che io trovo ignobile e indegna, di dire che la ragazza era consenziente, stanno succedendo cose anomale al limite della giustizia”.

Caso Genovese, da Giletti una denuncia Fonte foto: ANSA
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