Addio al bollettino sui dati Covid dopo 4 anni, la reazione di Matteo Bassetti e Fabrizio Pregliasco
Dopo 4 anni il bollettino con i dati Covid non verrà più inviato alla stampa, ma sarà accessibile solo sul sito del ministero della Salute. Il commento di Matteo Bassetti, Fabrizio Pregliasco e Maria Rita Gismondo
Il bollettino sui dati Covid, nella forma in cui lo conosciamo oggi, va in pensione dopo 4 anni di onorato servizio. La notizia ha suscitato la reazione di famosi virologi, fra cui Matteo Bassetti, Fabrizio Pregliasco e Maria Rita Gismondo. Prima era giornaliero, poi è diventato settimanale. Fra pochi giorni il ministero della Salute smetterà di comunicarlo ai media e si limiterà a pubblicarlo solo sul portale ministeriale dove è già visionabile da tempo.
- Il bollettino Covid va in pensione
- Il parere di Fabrizio Pregliasco
- Matteo Bassetti esulta
- Maria Rita Gismondo approva
Il bollettino Covid va in pensione
In principiò fu il bollettino letto dall’allora direttore dell’Inmi Spallanzani Francesco Vaia. Quel bollettino raccontava l’evolversi delle condizioni della coppia cinese ricoverata.
Quando la pandemia divenne una sfida nazionale, arrivò la conferenza stampa pomeridiana della Protezione civile. Poi il bollettino Covid passò in carico al ministero della Salute. L’Adnkronos ha raggiunto Matteo Bassetti, Fabrizio Pregliasco e Maria Rita Gismondo per raccogliere il loro parere.
Matteo Bassetti, Fabrizio Pregliasco e Maria Rita Gismondo.
Intanto le ultime notizie sul Coronavirus riguardano la nuova variante Covid KP.2: sarebbe resistente ai vaccini e presente in 1 caso su 4.
Il parere di Fabrizio Pregliasco
È favorevole al cambio di rotta Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano:
Ci sta, è una normalizzazione. Non dimentichiamo, però, che in Italia c’è ancora gente in terapia intensiva e che una decina di persone a settimana ancora muore. L’importante è che la raccolta dei dati prosegua, anzi è sperabile che venga incrementata.
Non solo Covid: Pregliasco invita rendere più capillare la raccolta dei dati anche per altre malattie:
Lo stesso virus dell’influenza aviaria H5N1 dimostra l’esigenza di rafforzare tutti i sistemi di sorveglianza, sull’uomo e sugli animali.
Attualmente l’epidemia circola fra i bovini da latte negli Usa.
È più che altro un atto simbolico. È chiaro che ci debba essere un cambio di paradigma sul fronte della comunicazione, ma è fondamentale che i dati siano trasparenti e disponibili.
Matteo Bassetti esulta
“Deo gratias!”, commenta Matteo Bassetti, direttore del reparto Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova.
La prendo come una vittoria personale, ma voglio anche ringraziare il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia, che dal principio ha cercato di modificare, migliorare e poi sopprimere un bollettino che era anacronistico. Finalmente al ministero ci sono persone ragionevoli che ascoltano i bisogni dei sanitari e della gente, perché fatto così il bollettino terrorizzava e basta. Da oggi totale ritorno alla normalità.
Maria Rita Gismondo approva
Approva la decisione del ministero della Salute anche Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano:
Finalmente, passo dopo passo, si stanno concretizzando iniziative ragionevoli. Il bollettino Covid non aveva senso, come abbiamo detto più volte, così come non avrebbe avuto senso farlo per le altre infezioni che comunque esistono e coesistono. È giusto che i dati per trasparenza siano messi online, consultabili come tutti gli altri.