I sintomi della nuova variante Covid KP.2 resistente ai vaccini e che fa paura: presente in 1 caso su 4
La KP.2 è la nuova variante Covid, presente in 1 caso su 4, che sta mettendo paura agli Usa: è più trasmissibile ed è resistente ai vaccini
C’è un gruppo di nuove varianti del Covid–19, appartenenti al ceppo JN.1 di Omicron e chiamate “FLiRT”, si sta velocemente diffondendo negli Usa. A destare maggior preoccupazione è però la variante KP.2, che sembra molto più trasmissibile ed è resistente ai vaccini.
La versione KP.2 del Covid-19
Sembrava fosse solo un lontano ricordo, e invece la battuta d’arresto che il Covid-19 pareva aver avuto negli Stati Uniti d’America potrebbe presto finire, a causa di una nuova famiglia di varianti, soprannominate “FLiRT”.
Questo nome deriva dai nomi tecnici delle mutazioni di queste varianti (che sono lontane parenti di Omicron e che derivano dalla versione denominata JN.1), solitamente identificate dalle lettere F, L, R e T nei loro codici genetici.
L’aggiornamento del CDC sulle varianti attive negli Usa: cresce la preoccupazione per la mutazione KP.2, più trasmissibile e resistente ai vaccini
Tra tutte le varianti che fanno parte di questa “famiglia”, una in particolare sta destando preoccupazione: è la KP.2, responsabile di circa il 25% dei nuovi casi sequenziati durante le due settimane interessate dalla ricerca (fino al 27 aprile), secondo i dati rilasciati dai Centri statunitensi per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC).
La variante resistente ai vaccini
Ovviamente, alle conoscenze attuali, i vaccini esistenti forniscono ancora una buona protezione contro il Covid-19 e le sue varianti, ma gli studi sulle ultime mutazioni sembrano non confermare questo stato di cose.
In due studi preliminari, uno giapponese e uno cinese, si suggerisce difatti che le varianti denominate FLiRT potrebbero essere capaci di eludere la protezione immunitaria che arriva dai vaccini.
Anche per questo, in una relazione pubblicata lo scorso 26 aprile, l’OMS ha raccomandato di basare le future formulazioni di vaccini sul ceppo JN.1, dato che al momento sembra che il virus continuerà ad evolversi da quella variante.
Il rischio di una nuova ondata
Nonostante le ultime informazioni a riguardo però, sembra ancora presto per dire se la famiglia delle varianti FLiRT possa portare a un aumento di casi ed essere così responsabile di una nuova ondata estiva.
Secondo il CDC, difatti, benché questa nuova variante sia presente in 1 caso su 4, i ricoveri e i decessi negli Stati Uniti hanno continuato a diminuire costantemente rispetto ai recenti picchi di gennaio. A livello globale, invece, il numero dei casi è sì aumentato dall’inizio alla metà di aprile, ma rimane comunque molto inferiore rispetto a qualche mese fa.
Nonostante l’aumento dei casi quindi, il virus non sembra mutato abbastanza da essere diventato completamente diverso dai ceppi precedenti. Motivo per il quale le raccomandazioni sono sempre le stesse: effettuare il richiamo del vaccino, fare il test in caso di dubbio di positività e, ovviamente, restare a casa se si è malati.