Abdul Ghani Al-Kikli in Italia, chi è il torturatore della Libia che inguaia Giorgia Meloni dopo Almasri
Il capo delle milizie di Tripoli Abdul Ghani Al-Kikli si troverebbe in Italia, ma sarebbe accusato di tortura dalla Corte penale internazionale
Abdul Ghani Al-Kikli, capo delle milizie di Tripoli, si sarebbe recato in Italia per visitare un funzionario libico ricoverato in un ospedale privato di Roma dopo un tentativo di assassinio nella capitale della Libia. Al-Kikli sarebbe accusato di essere uno dei torturatori dei migranti nelle terribili prigioni dello Stato nordafricano. Un altro ostacolo per Giorgia Meloni dopo il caso Almasri.
- La denuncia: "Abdul Ghani Al-Kikli è in Italia"
- Chi è Abdul Ghani Al-Kikli
- La reazione delle opposizioni
La denuncia: “Abdul Ghani Al-Kikli è in Italia”
Secondo Husam El Gomati, attivista libico tra le persone spiate da Paragon, il capo delle milizie di Tripoli Abdul Ghani Al-Kikli si sarebbe recato in Italia, più precisamente a Roma.
L’uomo, che sarebbe accusato di diversi crimini, avrebbe visitato, in un ospedale privato della capitale per fare visita, con altri membri del governo libico, Adel Jumaa, uno dei ministri dell’esecutivo, ricoverato dopo un tentativo di assassinio a Tripoli.

La prova di questa visita di Al-Kikli è una foto, pubblicata da El Gomati sul proprio profilo X (Twitter). Per il Governo italiano potrebbe trattarsi di un nuovo caso Almasri.
Chi è Abdul Ghani Al-Kikli
Secondo quanto riportato da El Gomati, Al-Kikli è il capo di una delle tante milizie indipendenti che compongono il governo libico di Tripoli. Avrebbe un ruolo importante nel controllo della detenzione dei migranti.
Secondo Amnesty International, Al-Kikli sarebbe uno dei leader libici più importanti nella gestione delle migrazioni. Il suo ruolo è stato riconosciuto anche dal Consiglio di sicurezza dell’Onu.
Sarebbe accusato sia dalla Corte Penale Internazionale che dal Centro europeo per i diritti umani e costituzionali, di tortura. Il suo nome compare in una causa del 2022.
La reazione delle opposizioni
Dura la reazione delle opposizioni alla notizia: “Vogliamo chiarezza dal governo sul perché sta rendendo questo Paese un porto sicuro per le milizie libiche che spesso sono anche mafie libiche” ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein.
“L’Italia, grazie al governo Meloni, è diventata la Montecarlo dei trafficanti di esseri umani, torturatori e stupratori: dopo il caso Almasri” ha affermato Angelo Bonelli, di Alleanza Verdi Sinistra.
“Un altro torturatore libico, su cui pende una denuncia alla Corte Penale internazionale per oltre 500 crimini commessi, accolto a Roma come un pascià e curato presso una struttura sanitaria della Capitale. Meloni deve venire al più presto a riferire in aula ed eviti di mettergli a disposizione aerei di stato per tornare tra gli onori in patria come ha fatto per Almasri” ha commentato Riccardo Magi di +Europa.
