Violenze sul treno da Peschiera del Garda, parla il padre di una delle minorenni aggredite: "Sono impazzito"
La testimonianza dell'uomo: "Dal treno mi chiamava terrorizzata". E poi: “Erano degli invasati e le potevano fare di tutto"
Parla il padre di una delle ragazzine molestate sul treno regionale da Peschiera del Garda.
- Ragazze molestate sul treno regionale, le parole del genitore: "Mia figlia era in balia di gente senza scrupoli e io ero a casa, impotente"
- Peschiera del Garda, giovani molestate dal branco: come si sono svolti i fatti e cosa sappiamo
- Ragazze molestate da giovani che andavano a un raduno trap, parla un padre: "Dal treno mi chiamava terrorizzata"
Ragazze molestate sul treno regionale, le parole del genitore: “Mia figlia era in balia di gente senza scrupoli e io ero a casa, impotente”
L’intervista all’uomo è comparsa sul Corriere della Sera. “Quando mi ha detto che era bloccata – ha detto l’intervistato al giornalista – che le stavano tutti addosso e non riusciva nemmeno a respirare sono impazzito…mia figlia era in balia di gente senza scrupoli e io ero a casa, impotente. Se non fosse riuscita a scendere a Desenzano quelli non so cosa le avrebbero fatto”.
Peschiera del Garda, giovani molestate dal branco: come si sono svolti i fatti e cosa sappiamo
I fatti si sono svolti sul treno regionale da Peschiera del Garda. A denunciare sono state 5 ragazze in tutto, due della provincia di Pavia e tre di Milano.
Un fermo immagine del video del 2 giugno, a Peschiera del Garda
L’accusa è quella di essere state molestate sulla carrozza, incapaci di lasciare i vagoni per la calca, di essere state palpeggiate e apostrofate in malo modo da giovani che, pare, siano andati a un raduno di musica trap il cui passaparola è corso su Tik Tok. Le indagini sono ancora in corso.
Ragazze molestate da giovani che andavano a un raduno trap, parla un padre: “Dal treno mi chiamava terrorizzata”
“Dal treno mi chiamava terrorizzata – è la testimonianza del genitore – uno squillo, poche parole e cadeva la linea. Aveva paura che pensassero che stava chiamando la polizia. Parlava a monosillabi e riattaccava”.
“Poi non rispondeva, quindi mandava un messaggio: ‘Papà siamo ammassati, non ci fanno scendere’. L’ho implorata di spostarsi in un altro vagone e scendere alla prima fermata. E lei: ‘non riesco neanche a girarmi’. A quel punto sono andato nel panico”.
“Erano degli invasati e le potevano fare di tutto. Pensavo: magari saranno anche ubriachi… e se hanno dei coltelli…”.
I fatti sono accaduti nel pomeriggio del 2 giugno. La testimonianza del padre si aggiunge a quello che le ragazze hanno raccontato alle forze dell’ordine: “Eravamo circondate – ha detto una di loro – il caldo era asfissiante e alcune di noi sono svenute”.
“Mentre cercavamo un controllore avanzando a fatica tra i vagoni è avvenuta l’aggressione sessuale”. E poi: “Ridevano, ci dicevano ‘le donne bianche qui non salgono'”, hanno aggiunto. Le parole sono state riportate dal quotidiano Il Giorno.