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Violenze in cella su detenuti, contestata la tortura: l'inchiesta

Per la prima volta viene contestata la tortura in carcere, per violenze del personale ai danni dei detenuti

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

È la prima volta che viene contestato il reato di tortura per le violenze all’interno di un carcere. L’inchiesta parte da Torino, dove, come riporta Repubblica, sono in 25 gli indagati all’interno della casa circondariale “Lorusso e Cutugno”: dal direttore dell’istituto, Domenico Minervini, al capo delle guardie carcerarie, Giovanni Battista Alberotanza, ai rappresentanti del sindacato più attivo della polizia penitenziaria, l’Osapp.

L’inchiesta

L’accusa mossa a vario titolo dal pubblico ministero di Torino Francesco Pelosi è quella di tortura, per “condotte che comportavano un trattamento inumano e degradante per la dignità della persona detenuta”.

Favoreggiamento e omissione di denunce di reati sono invece le ipotesi di reato per il direttore Domenico Minervini, il quale avrebbe sempre ignorato le lamentele e le segnalazioni della garante Monica Gallo.

I detenuti avrebbero subito violenze fisiche e umiliazioni, denunciate in decine di occasioni a partire dalla primavera del 2017, prima dai carcerati stessi e poi dalla garante di Torino. E che hanno portato il pm torinese a mettere sotto inchiesta tutto il “sistema carcere”.

Le violenze

Secondo l’indagine, infatti, alcune celle della casa circondariale “Lorusso e Cotugno” sarebbero state utilizzate per punire dei detenuti con problemi psichici.

Dalle carte degli inquirenti, sarebbero state in particolare le celle 209, 210, 229, 230 della X Sezione quelle utilizzate per isolare i detenuti che davano segno di scompensi mentale, anche se il carcere sarebbe dotato di una sezione apposita per questo tipo di patologie.

Le vittime sarebbero state obbligate a spogliarsi e a gridare frasi come “Sono un pezzo di m…” mentre venivano picchiate con schiaffi e pugni dagli agenti, con indosso guanti per non lasciare i segni.

“In due gli sputavano addosso e lo colpivano con violenti pugni al volto, provocandogli un ematoma a un occhio, emorragia dal naso e una lesione a un dente incisivo superiore che, dopo qualche tempo, a causa di quel colpo cadeva” si legge in un passaggio dell’indagine, riportato da Repubblica, riguardo alle violenze subite da un detenuto.

I carcerati erano poi obbligati a “ dichiarare che era stato un altro detenuto a picchiarlo, altrimenti avrebbero usato nuovamente violenza su di lui, così costringendolo il giorno successivo alle violenze a rendere in infermeria questa falsa versione dei fatti”, come si legge ancora su Repubblica dai documenti della procura di Torino.

 

 

 

carcere Fonte foto: Ansa
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