Chico Forti contro Marco Travaglio e Selvaggia Lucarelli, perché l'indagine è stata archiviata
Chico Forti accusato di minacce a Marco Travaglio e Selvaggia Lucarelli: indagine archiviata, ma il caso ha acceso polemiche in Parlamento
Chico Forti, detenuto in Italia per una condanna all’ergastolo, è stato al centro di un’inchiesta per presunte minacce a Marco Travaglio e Selvaggia Lucarelli. Le accuse, basate su segnalazioni di un altro detenuto e riportate dal sacerdote Carlo Vinci, hanno portato a un’indagine preliminare. Tuttavia, la vicenda si è conclusa con l’archiviazione per assenza di prove.
- Intimidazioni a Marco Travaglio e Selvaggia Lucarelli?
- Chico Forti e le reazioni politiche
- Un caso che continua a dividere
Intimidazioni a Marco Travaglio e Selvaggia Lucarelli?
Come riporta il Corriere del Trentino, Forti avrebbe chiesto a un detenuto del carcere di Montorio, a Verona, di attivare sodali della criminalità organizzata per “far tacere” Marco Travaglio, Selvaggia Lucarelli e un’altra persona.
Questa richiesta sarebbe stata comunicata al sacerdote Carlo Vinci, garante dei diritti dei dete3nuti, che ha poi avvertito Travaglio. Il direttore de Il Fatto Quotidiano ha subito informato il procuratore di Verona, Raffaele Tito, che ha aperto un’indagine preliminare.
Chico Forti con la premier Giorgia Meloni
L’inchiesta, affidata al Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Verona, ha raccolto testimonianze e analizzato i fatti.
Secondo Tito, le indagini hanno prodotto un “quadro sostanzialmente confermativo” ma “di difficile interpretazione”. Nonostante ciò, non sono emerse prove sufficienti per configurare reati o identificare indagati.
Chico Forti e le reazioni politiche
La vicenda è arrivata in Parlamento attraverso un’interrogazione del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Devis Dori, al ministro della Giustizia Carlo Nordio.
Il ministro ha confermato le dichiarazioni del procuratore Tito, sottolineando la complessità del caso. Nonostante l’archiviazione, la questione ha scatenato un acceso dibattito politico.
Il senatore di Fratelli d’Italia, Giulio Terzi, ha definito l’iniziativa “speculativa” e ha criticato il modo in cui è stata gestita, evidenziando il rischio di “processi mediatici” contro una persona già al centro di un lungo iter giudiziario negli Stati Uniti.
Un caso che continua a dividere
Chico Forti, condannato all’ergastolo negli USA per l’omicidio di Dale Pike e trasferito in Italia nella primavera del 2024, rimane una figura controversa. Le accuse di minacce ai due giornalisti hanno riacceso l’attenzione mediatica su di lui, alimentando polemiche e discussioni sui limiti tra cronaca e speculazione.
L’archiviazione del caso non sembra aver placato le divisioni tra chi considera Forti una vittima di ingiustizia e chi, invece, sostiene la necessità di rispettare le sentenze e i procedimenti legali.