Vicequestore Schilirò, foto di Karl Brandt contro l'obbligo vaccinale. Cosa c'entra il Processo di Norimberga
La vicequestore Schilirò torna all'attacco contro l'obbligo vaccinale, postando su Facebook una foto del Processo di Norimberga
La vicequestore Nunzia Schilirò, salita agli onori della cronaca dopo essere stata sospesa per aver manifestato contro il Green pass, torna all’attacco: stavolta contro l’obbligo vaccinale. L’obbligo è stato introdotto dall’ultimo decreto per le fasce d’età over 50.
- La vicequestore Schilirò e il post sul Processo di Norimberga
- Processo di Norimberga, chi era Karl Brandt e perché fu condannato
- Cos'è il Codice di Norimberga
- Cosa c'entra il Processo di Norimberga con l'obbligo vaccinale
La vicequestore Schilirò e il post sul Processo di Norimberga
Sulla sua pagina Facebook, Schilirò ha postato una foto del Processo di Norimberga, con la condanna di Karl Brandt, con la scritta: “La somministrazione di farmaci, contro la volontà del soggetto, è un crimine contro l’umanità“.
A margine del post, Schilirò ha commentato: “Ricordiamolo… a tutti! Soprattutto a coloro che si illudono di farla franca. Vi è una giustizia inesorabile che, per fortuna, non appartiene agli uomini, troppe volte indegni della Vita loro concessa”.
Processo di Norimberga, chi era Karl Brandt e perché fu condannato
Il riferimento della poliziotta è a due gruppi di processi tenutisi a Norimberga tra il 1945 e il 1946, al termine dei quali furono condannati numerosi nazisti, tra militari, politici e medici. In particolare, la frase citata da Schilirò si riferisce al famoso Processo ai dottori, che si concluse con la condanna per impiccagione di Karl Brandt, tra gli altri.
Karl Brandt fu un medico e generale tedesco, accompagnatore di Hitler e responsabile del programma dell’eugenetica. Fu scelto dal Führer per svolgere una serie di esperimenti su cavie umane, macchiandosi di terribili atrocità tra cui l’inoculazione del virus dell’epatite negli esseri umani.
Una foto d’archivio del processo di Norimberga
Cos’è il Codice di Norimberga
Al termine del processo, fu stilata una lista di principi di natura etica – il cosiddetto Codice di Norimberga – che avrebbero dovuto regolamentare la sperimentazione medica su esseri umani. Il primo dei dieci punti, ritenuto il più importante, recita:
Il consenso volontario del soggetto umano è assolutamente essenziale.
Ciò significa che la persona coinvolta dovrebbe avere la capacità giuridica di dare il consenso; dovrebbe essere nelle condizioni di poter esercitare il libero potere di scelta, senza l’intervento di alcun elemento di forza, frode, inganno, costrizione, esagerazione o altra ulteriore forma di costrizione o coercizione; e dovrebbe avere una conoscenza e una comprensione sufficienti degli elementi della materia in questione da consentirgli di prendere una decisione comprensiva e illuminata. Quest’ultimo elemento richiede che, prima dell’accettazione di una decisione affermativa da parte del soggetto sperimentale, gli siano resi noti la natura, la durata e lo scopo dell’esperimento; il metodo e i mezzi con cui deve essere condotto; tutti gli inconvenienti e i pericoli ragionevolmente prevedibili.
Cosa c’entra il Processo di Norimberga con l’obbligo vaccinale
Il Processo di Norimberga, in particolare quello nei confronti di Karl Brandt, è stato più volte citato in questi mesi dai no vax, per opporsi al “vaccino sperimentale obbligatorio”. Non è corretto, però, definire sperimentali gli attuali vaccini approvati dagli enti regolatori come l’Ema.
È improprio dunque il riferimento al Processo di Norimberga, in quanto le condanne si riferivano al mancato consenso dei soggetti coinvolti nella sperimentazione, senza contare che in molti casi sono state inflitte vere e proprie torture.
Inoltre, il Codice di Norimberga non ha valore giuridico ma è perlopiù un documento che fornisce indicazioni di natura etica. Nessun legame, dunque, con l’obbligo vaccinale imposto per i vaccini anti-Covid agli over 50.
SONDAGGIO – Obbligo vaccinale over 50, sei d’accordo?