Vaccino Covid obbligatorio in Italia, quando si decide: c'è una data
Potrebbe arrivare già a ottobre l'obbligo di vaccinarsi contro il coronavirus, come reso noto dal braccio destro del commissario Figliuolo
Il Governo potrebbe rendere il vaccino anti Covid obbligatorio. Lo ha confermato il professor Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco, e consigliere del generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario per l’emergenza sanitaria. La decisione potrebbe arrivare molto presto, secondo quanto ha rivelato l’esperto in un’intervista sulle pagine del Messaggero.
Guido Rasi sul vaccino Covid obbligatorio: c’è una data per la decisione definitiva
L’esecutivo e la struttura commissariale si prenderanno “un po’ di tempo” per valutare “l’andamento della vaccinazione e dell’epidemia, il numero di contagi e di ricoveri”. Se la situazione dovesse aggravarsi, potrebbero arrivare “misure più stringenti, come l’obbligo”.
Si stabilirà tutto “nella prima settimana di ottobre, al massimo a metà del prossimo mese”. Nell’arco di trenta giorni, dunque, bisognerà accelerare sul piano vaccinale e tenere bassi i dati di infezioni e ospedalizzazioni per evitare una nuova stretta.
“C’è un ottima risposta dei giovani” al vaccino anti Covid. “Un risultato importante, avrà un effetto benefico sulle scuole. Rispetto ai quarantenni, ai cinquantenni e ai sessantenni, più facilmente influenzabili dalle fake news sui social, hanno dimostrato di essere molto più smaliziati”.
Vaccino Covid, parla il professor Guido Rasi: “Non basta l’80% della popolazione”
Ma “sugli over 50 ci sono problemi. Non è sufficiente avere l’80% di popolazione vaccinata, dipende anche da come è distribuita la copertura”, ha spiegato Guido Rasi.
“Non possiamo permetterci di avere troppi over 50, i più a rischio, non protetti”, ha sottolineato l’esperto. E “conta anche la distribuzione territoriale. Se ci sono regioni sotto il 70%, questo è un guaio”.
Quello dei no vax e dei tanti over 50 non vaccinati “è il nodo che tutti aspettavamo arrivasse al pettine. Bisognerà trovare qualche fattore di mitigazione. O si garantisce che queste persone possano stare tutte in smart working o bisognerà prendere provvedimenti più drastici“.
“Il Green pass ha dei limiti, ma è un incentivo gentile” per invitare le presone a fare un “esame di coscienza” per ripartire in sicurezza. “Se vediamo che questa sacca di non vaccinati crea di nuovo problemi alla salute pubblica, dovremo intervenire”.
“Ricordiamoci che l’anno scorso ci sono stati 500 mila esami non garantiti, migliaia di tumori diagnosticati tardi. Non può continuare, non è etico. Se questa disomogeneità per classi di età prosegue, tenendo conto che parliamo di coloro che sono più esposti, bisognerà andare a soluzione drastiche”, come l’obbligo.
Vaccino Covid, immunità cala dopo mesi: cosa significa e cosa potrebbe cambiare
Riguardo la “scadenza” dell’immunità indotta dal vaccino anti Covid, Guido Rasi ha fatto sapere che “ogni vaccino ha la propria durata. Alcuni durano tutta la vita, altri una stagione, come quello dell’influenza”.
“Per questi vaccini dobbiamo ancora capire” la durata. “Sicuramente c’è un calo dell’immunità, ma quando trasliamo i risultati dobbiamo esaminare il territorio da cui prendiamo i dati”.
Ad esempio “Israele ha fatto un grande lavoro, però c’è una disomogeneità enorme, ci sono intere comunità non vaccinate. Anche negli Stati Uniti le vaccinazioni sono a macchia di leopardo”, ha spiegato l’esperto.
“Il Regno Unito ha sbagliato con il lungo periodo tra prima e seconda dose, un punto debole che ha favorito la variante Delta. Nonostante gli errori, però, è lontano dalle 100 mila infezioni al giorno che tutti temevano. E sta tenendo. Questo nonostante uno scarso uso delle mascherine. Dunque, nel Regno Unito tutto sommato la copertura vaccinale prosegue”, ha chiarito.
Terza dose e vaccini contro la variante Delta e la variante Mu: il punto di Guido Rasi
“Al momento i dati a disposizione” rendono necessaria la terza dose di vaccino anti Covid “per immunodepressi e operatori sanitari. Vedremo le prossime decisioni di Fda ed Ema. Ma la macchina organizzativa ormai è rodata” e sarà possibile procedere con le somministrazioni.
Per sconfiggere le varianti, inoltre, non sarà necessario produrre nuovi preparati anti Covid oltre a quelli attualmente impiegati nella campagna vaccinale. “Non sono necessari. La variante Delta viene fermata dagli attuali vaccini. Dobbiamo sperare che resti dominante e vigilare sulla variante Mu, che invece potrebbe aggirare i vaccini”.
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