Vaccini e nazismo, l'Auschwitz Memorial replica alla leghista no-vax
L'eurodeputata leghista Donato tira in ballo i campi di concentramento contro il vaccino anti Covid. La replica dell'Auschwitz Memorial
L’europarlamentare leghista Francesca Donato posta su Twitter un riferimento ad una citazione nazista per propagandare concetti contro la vaccinazione anti Covid. Alla no-vax veneta risponde a stretto giro il profilo ufficiale dell’Auschwitz Memorial, dedicato alle tragedie legate al noto campo di sterminio nazista.
La leghista ha scritto su Twitter la frase “La vaccinazione rende liberi“, parafrasando “Arbeit macht frei” (in italiano “Il lavoro rende liberi”), la celebre scritta posta sulla cancellata all’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz.
Donato ha usato questa espressione prendendo spunto da un articolo di giornale che riporta le parole di Antonio Ferro, direttore del dipartimento prevenzione dell’Azienda sanitaria di Trento, che – rivolgendo un appello agli indecisi – li esorta a vaccinarsi affermando che la vaccinazione rende liberi.
“La vaccinazione rende liberi. Ricorda qualcosa? (Ai più sbadati se serve agevolo traduzione in tedesco…)”, scrive l’eurodeputata.
Alla leghista no-vax ha risposto, in italiano, il profilo Twitter ufficiale dell’Auschwitz Memorial. Ecco la replica.
“Quelle parole sono diventate una delle icone dell’odio umano che ha portato a innumerevoli morti. La strumentalizzazione di questo simbolo per argomentare contro la vaccinazione che salva la vita umana, è un triste sintomo di declino morale e intellettuale“.
Francesca Donato condivide spesso contenuti antiscientifici e no-vax, e non è nuova ad uscite del genere. Lo scorso 14 marzo, sempre su Twitter, ha dato dei nazisti agi scienzati, commentando la notizia della possibile sperimentazione sui minori del vaccino anti Covid.
“L’etica della medicina è morta e incenerita. Siamo tornati ai parametri di Mengele. Questa non è scienza, è crimine legalizzato”, ha scritto la leghista, facendo riferimento al criminale di guerra nazista Josef Mengele che usava i prigionieri di Auschwitz come cavie umane.