Tre molotov contro la sinagoga Nozykl di Varsavia. Le parole del presidente Duda contro l’attacco antisemita
La sinagoga Nozykl, tra le principali di Varsavia, in Polonia, è stata colpita dal lancio di tre bombe molotov
Nella notte tra martedì 30 aprile e mercoledì 1° maggio la sinagoga Nozykl, tra i più grandi edifici della religione ebraica di Varsavia, è stata vittima di un attacco. Tre bombe molotov sono state scagliate contro le pareti esterne. Sui social, il premier della Polonia Andrzej Duda attacca gli autori del gesto.
- Tre molotov contro la sinagoga di Varsavia
- L’attacco nell’anniversario della Polonia in Ue
- Le parole del presidente Duda
Tre molotov contro la sinagoga di Varsavia
Nozykl, la più grande sinagoga di Varsavia, è stata attaccata con tre bombe molotov intorno all’una di notte del 1° maggio.
A diffondere la notizia è stato il rabbino di origini statunitensi Michael Schudrich all’agenzia stampa The Associated Press.
Il presidente della Polonia Andrzej Duda
Schudrich ha comunicato che, “per immensa fortuna o per miracolo”, l’attacco non ha causato nessun danno significativo.
L’unica conseguenza riportata sono delle grandi macchie scure sulle pareti esterne dell’edificio religioso. Nessuno è rimasto ferito.
L’attacco nell’anniversario della Polonia in Ue
L’attacco alla sinagoga arriva nel giorno che celebra il ventesimo anniversario dell’annessione della Polonia nell’Unione Europea.
A sottolinearlo è il ministro degli Esteri Radek Sikorski che su X ha scritto: “Grazie a Dio nessuno è stato ferito. Mi chiedo chi è che prova a rovinare l’anniversario della nostra annessione all’Ue”.
Sikorski ipotizza una correlazione con i gesti antisemiti registratisi a Parigi in queste ore, dove sono comparse stelle di David sui muri delle strade.
Le parole del presidente Duda
Sull’attacco alla sinagoga si è espresso anche il Presidente Andrzej Duda, con un post su X.
Duda ha deplorato come “vergognoso” il gesto – i cui autori sono ancora ignori – affermando che “in Polonia non vi è posto per l’antisemitismo, né per l’odio”.
Un tempo sede della più grande comunità ebraica in Europa, con circa 3,3 milioni di cittadini ebrei prima dell’Olocausto, oggi la Polonia conta appena qualche centinaio di ebrei tra i suoi abitanti.