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Roma, chi erano l'uomo e la donna trovati carbonizzati in un'auto

I due corpi sarebbero quelli di un uomo e una donna, conoscenti da anni. Si seguono le piste dell'omicidio passionale e l'omicidio-suicidio

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Dalle indagini del nucleo investigativo di Frascati, coordinato dalla Procura di Velletri, sono emersi alcuni dettagli sulle identità dei due corpi trovati carbonizzati in una Ford Fiesta a Torvaianica, sul litorale laziale. Secondo quanto riporta Il Messaggero, i due potrebbero essere Maria Corazza, 46enne, e Domenico Raco, 39enne. In questo momento, la polizia sta ascoltando la madre, le sorelle e il compagno della donna.

Corpi carbonizzati in un’auto, identificati l’uomo e la donna

Maria Corazza, residente a Pomezia, era un’impiegata delle pulizie in un deposito dell’Eni. Domenico Raco, invece, era un elettricista di origini calabresi. I due si conoscevano da molto tempo, come le famiglie di entrambi. Dalle ricostruzioni degli investigatori è emerso che dei due si sono perse le tracce dalle 8.30 di ieri mattina: la donna aveva accompagnato la figlia a scuola per svolgere gli esami di terza media, e lui si era connesso su un gruppo WhatsApp. Dopodiché, un vuoto a cui gli agenti stanno cercando di venire a capo.

Le parole della mamma di Maria

Giuseppa, mamma di Maria, la donna di 48 anni trovata morta carbonizzata a Torvaianica, aveva ipotizzato un rapimento. “Maria campa solo per lavorare, per la figlia e per me che ora sono malata e ho l’artrosi deformante e non posso più aiutarla come prima, ma che le sarà successo? Si sentono tante cose orribili in giro”. La donna non riesce a spiegarsi cosa potrebbe essere successo alla figlia. “Forse l’hanno rapita, ma noi siamo gente semplice, operaia, mica abbiamo tanti soldi”, spiega ai giornalisti de “Il Messaggero”, seduta in vestaglia sul letto della casa in via Varrone, a Pomezia. Nessuno le ha ancora detto che è di sua figlia il corpo trovato carbonizzato ieri mattina all’interno della Fiesta intestata a lei. “Mio genero mi ha chiamato alle 10,30 ed era agitato, sconvolto. Chiedeva a me: che è successo a Maria?”.

Corpi carbonizzati nell’auto: il rapporto tra le due vittime

Un fulmine a ciel sereno il giallo dei due corpi trovati carbonizzati in una Ford Fiesta a Torvaianica. Maria Corazza, residente a Pomezia, lavorava come donna delle pulizie. Viveva con la figlia di 14 anni, i genitori e il compagno Maurizio, con cui stava insieme da 25 anni. Ieri mattina la coppia aveva accompagnato la 14enne alla scuola media per la prova scritta dell’esame di Stato, insieme a Charlie, il loro cagnolino. Poi la scomparsa. Maria e il compagno quel giorno avevano un incontro in banca per saldare alcuni conti, prima del loro trasferimento. La sorella chiarisce le voci di alcune ombre nella loro relazione: “Maria e Maurizio discutevano come fanno tante altre coppie, sì è vero ogni tanto bisticciavano ma per le bollette o per i panni non ritirati, niente di che”.

L’altro corpo invece appartiene a Domenico, detto ‘il calabrese’. Un uomo di 39 anni, lavoro da rappresentate e, secondo quanto riporta “Il Messaggero”, un amico di famiglia. “Era come un fratello per noi”, afferma una delle sorelle di Maria, “abbiamo chattato nel gruppo whatsapp fino alle 8.28. Non ci capiamo più nulla, è un incubo. Troppi i misteri”.

Corpi bruciati a Torvaianica: tutte le ipotesi

Nessuna ipotesi è esclusa, ma per il momento si seguono due piste: quella del delitto passionale e quella dell’omicidio-suicidio. Il compagno di Maria Corazza, Maurizio Di Natale, è stato a lungo ascoltato dal pm nella stazione dei carabinieri di Torvaianica: sarebbe lui l’ultima persona con cui era la donna prima di sparire. La coppia, pur non essendo sposata, stava insieme da oltre vent’anni, anche se negli ultimi tempi i vicini di casa raccontano di aver visto poco Maurizio Di Natale, come se non vivesse più con la donna. Come riferisce Il Messaggero, è stato ascoltato anche un collega di lavoro di Maurizio, alibi o forse complice dell’uomo, che potrebbe aver commesso l’omicidio per vendetta o gelosia.

Secondo quanto riferisce l’Adnkronos, il testimone che avrebbe allertato i vigili del fuoco ha parlato anche del possibile coinvolgimento di un clan mafioso: “Non siamo però usciti a controllare, ci siamo fatti gli affari nostri. Nessuno ha gridato, in quella macchina erano già morti. Sono stati i clan mafiosi che lavorano tra Ardea e Torvaianica”.

L’altra ipotesi è quella di omicidio-suicidio: una delle due persone trovate morte potrebbe aver ucciso l’altra, per poi darsi fuoco insieme all’auto. Per gli investigatori ci sono ancora molti nodi da sciogliere, a pochi giorni dall’episodio analogo del corpo carbonizzato trovato in un’auto in via di Trigoria, ancora insoluto.

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carbonizzati-in-auto Fonte foto: ANSA e Facebook
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