Ragazzo morto alla Sapienza di Roma: l'accusa di Matteo Salvini
L'affondo del ministro dell'Interno Matteo Salvini nei confronti del Rettore dell'Università La Sapienza di Roma dopo la morte di Francesco Ginese
La Procura di Roma ha avviato un’indagine per omicidio colposo, al momento contro ignoti, in relazione alla morte di Francesco Ginese, il ragazzo di 26 anni deceduto dopo essere caduto nel tentativo di scavalcare un cancello per partecipare a un rave organizzato all’Università “La Sapienza” di Roma.
Lo riporta “Ansa”. Il pm Stefano Rocco Fava, titolare dell’indagine, ha ricevuto una prima informativa della Polizia e ha disposto l’autopsia sul corpo del giovane. Il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini ha così commentato la notizia della morte del giovane: “Perché il Rettore de La Sapienza tollera l’illegalità e non fa nulla? La responsabilità di questa morte è anche di chi permette queste illegalità da troppo tempo, tra occupazioni di aule e feste non autorizzate con uso e abuso di alcolici e altre sostanze”.
Salvini ha poi aggiunto: “È inaccettabile morire a 26 anni per partecipare a un concerto illegale all’interno di una università pubblica come La Sapienza. Proprio il 13 giugno scorso, nel comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Roma, era stato affrontato il tema dei rave, e ora che ci è scappato il morto il Rettore è chiamato a risponderne. Domanderò al collega Bonafede quante denunce ed esposti sono fermi in Procura e su quali scrivanie. Mi aspetto che vengano ripristinate legalità e diritto allo studio per tutti, con la liberazione di ogni spazio occupato abusivamente e la sospensione di ogni attività illecita. La pacchia deve finire per rispetto delle migliaia di studenti e professori che vanno all’università per imparare e lavorare, non per fare casino”.
Chi è Francesco Ginese, il ragazzo morto a La Sapienza di Roma
Francesco Ginese, 26enne laureato in Economia alla Luiss e con un impiego in un’importante multinazionale a Bologna, era venuto a Roma per salutare alcuni amici. Avevano deciso di andare alla festa organizzata a “La Sapienza”. “Non doveva finire così, è assurdo, abbiamo pregato tanto per lui” ha dichiarato al “Corriere della Sera” Vincenzo, uno dei tanti amici romani che Francesco era venuto a salutare prima della tragedia. Si erano separati, poi le telefonate notturne hanno riunito la comitiva. Sui social, prima della comunicazione del decesso del 26enne, si erano moltiplicati gli appelli per la donazione del sangue per lui.