Matteo Salvini replica alle critiche di Tajani sulle competenze da ministro: "Non sono permaloso, ma..."
Matteo Salvini risponde in merito ai rapporti tesi con Antonio Tajani. Il ministro commenta: "Non sono permaloso, ma..." e parla del suo ruolo
Dopo giornate di tensione su diversi temi all’interno della maggioranza, il ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini ha detto la sua sui rapporti con Antonio Tajani. Entrambi stanno cercando di abbassare i toni dopo il richiamo di Giorgia Meloni all’unità. Si parla infatti di progetto unitario fino al 2027, anche se con alcune differenze interne. Così Salvini, rispondendo alle critiche del ministro degli Esteri, ha riferito che “da vicepremier ho diritto a commentare sul Medio Oriente” così “come Tajani su canone Rai e banche”. Scontro scongiurato o solo rimandato?
- Salvini abbassa i toni: "Non sono permaloso ma..."
- Cosa aveva detto Tajani: "La politica estera è cosa seria"
- Sul canone Rai
Salvini abbassa i toni: “Non sono permaloso ma…”
Intervistato a Radio24, Matteo Salvini ha chiarito alcune delle dinamiche di tensione nei rapporti tra Lega e Forza Italia. “Ho smesso di essere permaloso quando facevo le scuole elementari. Non ci rimango male. Dovrei fare un altro mestiere se ci rimanessi male”.
Secondo Salvini, infatti, le critiche di Antonio Tajani non sono motivo di scontro. L’intento è di abbassare i toni e allo stesso tempo ribadire che, come vicepremier, ha diritto di commentare i fatti che interessano il Paese e la politica estera.
In foto i vicepresidenti Antonio Tajani (a sx), la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Matteo Salvini (a dx)
E lo dice chiaramente: “Ho ribadito quella che è una mia convinzione da sempre”. In questo caso il ministro dei Trasporti sta facendo riferimento al suo commento sul mandato d’arresto per crimini di guerra a Benjamin Netanyahu. “Poi, come Tajani fa i commenti sulle banche o sulla Rai […] anch’io, a precisa domanda che lei mi può fare, posso dare un’altrettanta precisa risposta”.
Cosa aveva detto Tajani: “La politica estera è cosa seria”
Una delle motivazioni dietro la tensione nei rapporti tra Salvini e Tajani è proprio quella del commento in materia di politica estera. In un’intervista del 23 novembre scorso, consultabile direttamente sul sito del ministero degli Affari Esteri, Antonio Tajani spiega che: “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. È una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata”.
L’intervista nasce dalla necessità di arginare le parole di Matteo Salvini su Benjamin Netanyahu. Il ministro dei Trasporti, infatti, senza consultare Palazzo Chigi e la Farnesina, ha dato il benvenuto in Italia a quello che, per la Corte Penale Internazionale, è un criminale di guerra con un mandato di arresto sulla testa.
Tajani aveva quindi sottolineato come, da parte sua, cercava di evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri.
Sul canone Rai
Durante lo scontro tra Lega e Forza Italia in merito al canone Rai è stato detto di tutto, da “parac**etto” a richieste esplicite di “darsi una calmata”.
Per quanto Salvini e Tajani abbiano cercato di minimizzare, la tensione tra le parti resta. Durante l’intervista, il leader della Lega ha commentato il voto contrario di Forza Italia all’emendamento proposto al dl Fisco.
In vista della più importante Manovra 2025, Matteo Salvini ha commentato: “Conto che sia un episodio, non è un emendamento che mette in discussione un governo che è il più stabile d’Europa”.