Stoccata di Marco Travaglio a Giorgia Meloni: "Se essere sorella e cognato è un merito c'è tanta meritocrazia"
Marco Travaglio ha detto la sua sulla polemica nata tra Pd e Giorgia Meloni sulla nomina del direttore generale del Teatro di Roma, Luca De Fusco
Nella polemica sulla guerra all'”amichettismo” di sinistra e la precedenza al merito, come dichiarato da Giorgia Meloni, arriva anche il commento di Marco Travaglio che va all’attacco sulle posizioni di potere conferite alle persone più vicine alla premier. “Se essere suo cognato è un merito, se essere sua sorella è un merito allora c’è tanta meritocrazia perché la famiglia Meloni non ha mai avuto tanti incarichi e tanto peso” è stata la stilettata del direttore del Fatto Quotidiano, ospite di Otto e mezzo sul La7.
La stoccata di Travaglio
“Recentemente ha anche dichiarato ‘se volevo mettevo mia sorella in un ente di Stato e non l’ho messa’, come se dovessimo ringraziarla per qualcosa che non si può fare” dice il giornalista nel corso della trasmissione condotta da Lilli Gruber
“C’è una concezione trogloditica delle istituzioni” rincara la dose Travaglio. “A me non scandalizza il fatto che fanno le nomine. Ci sono delle cariche in scadenza: prima c’era gente nominata da Draghi, adesso ci sono persone nominate da loro – spiega – A me quello che fa ridere è che si dipingono tutti, dalla Meloni a Sangiuliano, come delle persone che hanno vissuto nelle catacombe perseguitati come gli antichi cristiani dai romani“.
Giorgia Meloni sulla polemica dell'”amichettismo” durante l’intervista a Quarta Repubblica
“Per cui sono venuti fuori a un certo punto dicendo ‘è una vita che prendiamo botte, adesso tocca a noi’… ma stavano tutti nei governi di Berlusconi” fa notare il direttore del Fatto Quotidiano.
“Hanno sempre comandato – aggiunge – quindi la smettessero di dire che è la prima volta che governano, è la quarta volta che governano perché erano tutti nei tre governi Berlusconi e spesso non li hanno mandati via nemmeno quando governavano gli altri”.
“Non è una nuova destra, sono i ‘berlus-cloni‘” è la chiosa di Travaglio “Nessuno li ha mai perseguitati, hanno stra-comandato in questi 20 anni, a parte qualche detenuto e qualche deceduto, sono sempre gli stessi”.
“Si riciclano continuamente e dicono ‘dobbiamo dare spazio a chi non ha mai avuto spazio’ e nominano uno che stava con Craxi e poi con Gianni Letta… ma di che parlano” dice Travaglio in conclusione, riferendosi alla nomina di Luca De Fusco alla direzione generale del Teatro di Roma.
La polemica
La bufera politica è nata dall’attacco a Giorgia Meloni della segretaria del Pd, Elly Schlein, proprio sulla nomina del nuovo direttore generale del Teatro di Roma: “La destra al governo, nazionale e regionale che sia, ha sempre e solo la stessa ossessione: occupare poltrone” ha dichiarato la numero uno dei Dem, denunciando il superamento del “livello di allarme”.
A difesa di De Fusco è intervenuto il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, spiegando che il regista napoletano “non è di destra” e che “è stata fatta una scelta meritoria”.
L’intervista di Giorgia Meloni
Sul caso si è poi espressa la stessa Giorgia Meloni, ospite di Quarta Repubblica, andando all’assalto della sinistra: “Avviso ai naviganti: il mondo nel quale per le nomine pubbliche la tessera del Pd fa punteggio è finito. Ci vanno le persone che hanno un merito indipendentemente dalla tessera che hanno deciso di sottoscrivere se ne hanno una” ha detto la premier nell’intervista a Nicola Porro.
“Non parlavo di complotti” ha spiegato la premier ma del fatto che “l’Italia è una nazione nella quale vige l’amichettismo: questo è l’amichetto mio…e ci sono tutti questi circoli di amichetti coi loro amichetti e questo circolo dell’amichettismo ha anche un indotto: ci sono circoli dove ti vai a iscrivere, dove cerchi di diventare parte di questi amichettisti” ma “è finito quel tempo, come è finito il tempo in cui per arrivare da qualche parte devi avere la tessera di partito, questo è il tempo del merito” ha detto Meloni.