Sparatoria a Noto, morte cerebrale del 17enne colpito alla testa: è ancora giallo sul movente

È un 17enne il minore raggiunto alla testa da un colpo di pistola mentre si trovava all’interno di un’auto con i suoi familiari in via Platone, a Noto, in provincia di Siracusa, la sera del 30 novembre. Subito portato in condizioni gravissime al Pronto soccorso di Avola, è stato poi trasferito all’ospedale Garibaldi Centro di Catania, dove è ricoverato nel reparto di rianimazione.

Sparatoria a Noto: come sta il minore colpito alla testa da un colpo di pistola

Per i medici il quadro clinico “anche se stabile resta molto grave” e per la mattinata del 3 dicembre sono stati disposti gli accertamenti per stabilire l’eventuale morte cerebrale del giovane, dichiarato giovedì sera in coma irreversibile.

Il minore è stato sottoposto a un delicato intervento di neurochirurgia, ma potrebbe non svegliarsi più, e si attende l’esito dei nuovi esami, previsto per il primo pomeriggio.

Sparatoria a Noto: cosa è emerso dalle indagini della Procura di Siracusa

Nel mentre continuano le indagini della Procura di Siracusa, che ha aperto un fascicolo di inchiesta, nella mani del pm Salvatore Grillo. I Carabinieri hanno già avviato gli interrogatori della famiglia del 17enne, che fa parte del gruppo nomade dei caminanti, ormai stanziale a Noto. Tuttavia non avrebbero ottenuto grande collaborazione.

Il colpo di pistola è stato esploso in strada, e non all’interno della vettura dove viaggiava il ragazzo, come ipotizzato inizialmente. La teoria degli investigatori è che qualcuno abbia mirato contro la vettura, forse solo con l’intenzione di lanciare un avvertimento.

Nelle scorse settimane, nello stesso quartiere, altri membri della comunità dei caminanti si sono scontrati in strada, dando vita a una sparatoria che ha danneggiato diverse auto, e i portoni e i muri delle case.

Noto, prima dello sparo ci sarebbe stata una rissa tra giovani caminanti

Per provare a identificare gli autori dello sparo, sono state acquisite dalla Procura di Siracusa le immagini delle videocamere di sorveglianza della zona.

Fonte foto: ANSA

I filmati avrebbero ripreso una lite avvenuta poco prima dell’agguato, con dei giovani che potrebbero aver abusato di alcol per poi passare alle mani. Per gli inquirenti, è plausibile che il ragazzo sia stato recuperato dai familiari per evitare ulteriori episodi di violenza.

Dalla strada il suo rivale avrebbe però deciso di minacciare con diversi colpi di pistola il 17enne, colpendolo però alla testa e, se gli esami ne confermeranno la morte cerebrale, di fatto uccidendolo.

Fonte foto: ANSA