Sciopero nazionale dei taxi 5-6 giugno, durerà 48 ore: il secondo in poche settimane, i motivi della protesta
I sindacati hanno annunciato uno sciopero nazionale dei taxi il 5-6 giugno, si oppone Assoutenti che chiede la precettazione
Sciopero nazionale. Tra il 5 e il 6 giugno si fermeranno in tutta Italia i taxi per protestare contro i noleggi con conducente che fanno loro concorrenza. Critica Assoutenti, che chiede al ministero la precettazione.
- Sciopero dei taxi tra 5 e 6 giugno
- Il comunicato dei sindacati dei tassisti
- La risposta di Assoutenti: chiesta la precettazione
Sciopero dei taxi tra 5 e 6 giugno
Tra mercoledì 5 e giovedì 6 giugno 2024, in tutta Italia, si terrà uno sciopero di 48 ore dei taxi per protestare contro i servizi di noleggio senza conducente che farebbero concorrenza sleale ai tassisti stando a quanto affermato dai sindacati.
La mobilitazione è la conseguenza della mancata convocazione delle sigle dei tassisti da parte del governo dopo un altro sciopero, avvenuto il 21 maggio scorso sempre a proposito dello stesso tema.
Protesta dei tassisti a Torino
I tassisti chiedono inoltre la regolarizzazione dei servizi come Uber, di cui lamentano la possibilità di variare, in maniera molto più flessibile rispetto ai taxi tradizionali, prezzi e tariffe.
Il comunicato dei sindacati dei tassisti
Il comunicato dei sindacati dei tassisti recita: “Non si può con una autorizzazione di noleggio presa in Calabria continuare a fare impunemente il tassista a Roma o a Milano, impedendo così di fatto alle amministrazioni locali, in una logica di programmazione, di poter dimensionare i propri organici in funzione dei propri bisogni.
“Non si può continuare a limitare il potere decisionale dei sindaci delle grandi città italiane, consentendo parallelamente agli amministratori di piccoli paesini con poche migliaia di abitanti, di rilasciare in modo indiscriminato centinaia e centinaia di autorizzazioni di noleggio che non serviranno mai i loro territori” continua il comunicato.
“Il governo deve necessariamente riaprire il confronto, interrotto dopo la calata nel nostro Paese di uno dei massimi dirigenti mondiali di Uber per arrivare a definire un quadro di regole che contrasti i fenomeni di abusivismo e sia chiaro per tutti” concludono le sigle dei tassisti.
La risposta di Assoutenti: chiesta la precettazione
Si oppone allo sciopero Assoutenti, associazione dei consumatori guidata da Gabriele Melluso, che attacca: “Si tratta a tutti gli effetti di uno sciopero contro i cittadini, ingiustamente usati dalle organizzazioni dei tassisti per contestare l’aumento delle licenze sul territorio e difendere i propri privilegi”.
“Uno sciopero oltretutto paradossale perché ridurrà ulteriormente un servizio che è già palesemente insufficiente nelle principali città italiane. Per questo chiediamo alla Commissione di garanzia sugli scioperi, al ministero dell’Interno e ai prefetti di tutta Italia di attivarsi al fine di garantire i diritti degli utenti, adottando provvedimenti tesi ad assicurare il servizio di trasporto pubblico non di linea nelle giornate del 5 e 6 giugno” conclude il presidente di Assoutenti.
La precettazione è una prerogativa del Governo, che può decidere di ridurre la durata di uno sciopero oppure di annullarlo, nel caso questo violi alcuni diritti delle persone oppure comporti l’interruzione di un servizio pubblico.