Salame Strolghino ritirato per Listeria dai supermercati: quali sono i rischi e i sintomi in caso di consumo
Salame Strolghino ritirato dagli scaffali dei supermercati per presenza di Listeria: qual è il lotto, quali sono i rischi e cosa fare in caso di acquisto o consumo
Rischio microbiologico. Il Ministero della Salute ha reso noto di aver richiamato del salame dai supermercati. Si tratta del Cav. Umberto Boschi e il motivo è la presenza, in un lotto, di confezioni con il batterio Listeria Monocytogenes. Ecco cosa fare nel caso in cui si siano acquistate le confezioni nei supermercati e quali sono i rischi nel caso si sia consumato il prodotto in questione.
- Qual è il lotto a rischio Listeria
- Cosa fare se si è acquistato il salame ritirato
- Cosa si rischia con la listeriosi
Qual è il lotto a rischio Listeria
Il Ministero della Salute ha disposto il ritiro di un lotto, considerato a rischio microbiologico, il 30 luglio 2024: riscontrata la presenza del batterio Listeria monocytogenes.
Quello che si sa è che il marchio di identificazione dello stabilimento è CE IT 1150 L e che il salame è stato prodotto da Cav. Umberto Boschi S.P.A., precisamente nello stabilimento di Felino, in provincia di Parma. Il lotto di produzione è:
- PF2418501
Uno dei salami ritirati per rischio microbiologico
Tutte le confezioni del lotto sono di 200 grammi e hanno come data di scadenza il 31 ottobre 2024.
Cosa fare se si è acquistato il salame ritirato
Se avete acquistato il lotto in questione, la raccomandazione delle autorità sanitarie è di non consumarne il contenuto.
Anzi, va riportato al punto vendita per richiederne la sostituzione o il rimborso.
Cosa si rischia con la listeriosi
Tutti i dettagli sull’infezione da batterio Listeria monocytogenes – Listeriosi – sono riportati sul sito del Ministero della Salute.
Si tratta di un batterio molto diffuso nell’ambiente, in grado di resistere anche alle basse temperature.
Il rischio infezione riguarda soprattutto i soggetti fragili: donne incinte, anziani, neonati e persone immunodepresse, che potrebbero sviluppare una forma grave della malattia a prescindere dalle quantità di cibo contaminato ingerito.
Il consiglio è consumare i cibi dopo la cottura, visto che il batterio non sopravvive, e soprattutto tenerli separati da altri cibi durante le fasi di preparazione: il batterio, infatti, può comunque contaminare cibi già cotti.
Gli alimenti a rischio sono diversi, tra cui:
- latte
- verdura
- formaggi molli
- carni poco cotte
- insaccati poco stagionati