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Ritrovato il bimbo sottratto dalla madre ad Aosta: il racconto della fuga e il messaggio della zia

Il bambino sottratto dalla madre ad Aosta è stato ritrovato: i piccolo, di 5 anni, sta bene. Il racconto della fuga e il messaggio della zia

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È stato ritrovato dalla Polizia venerdì sera e sta bene il bambino gambiano di 5 anni che nella giornata di giovedì 6 giugno era stato sottratto dalla madre ad Aosta, durante un incontro autorizzato dal Tribunale per i minorenni di Torino.

Dove è stato ritrovato il bimbo sottratto dalla madre ad Aosta

Il piccolo era a Barge con la mamma ed è stato individuato dagli agenti della Squadra mobile di Aosta, in collaborazione con quella di Cuneo, coordinata nelle ricerche dalla Procura di Aosta.

Il bambino, nella primavera del 2023, è stato tolto dalla custodia della madre, affidato ai servizi sociali e collocato presso gli zii materni, che vivono in un comune valdostano.

BargeFonte foto: Tuttocittà.it

Il bambino è stato ritrovato a Barge, in provincia di Cuneo.

Il commento della zia

La zia del piccolo ha rivelato all’agenzia ‘ANSA’ che il bambino è “frastornato ma felice”. Poi ha aggiunto: “Quando mi ha vista mi ha abbracciata forte, dicendomi che la madre l’aveva portato via”. A proposito della alla fuga, “il bambino ha raccontato di aver preso pullman e treni” assieme alla madre per allontanarsi dal centro di Aosta, dove si è svolto l’incontro di giovedì. “Oggi è la nostra ombra”, ha detto la donna.

Le parole del legale della mamma

L’avvocata Carola Marzi, che assiste la mamma del bimbo, ha dichiarato: “Ho letto notizie non veritiere relativamente a un presunto ‘rapimento’ di minore da parte della madre. In qualità di legale della madre ritengo doveroso segnalare che i fatti sono stati narrati in maniera errata e parziale. La vicenda è nata a seguito della segnalazione, da parte degli zii, di presunti maltrattamenti da parte della madre ai danni del figlio minore. Tali presunti maltrattamenti non venivano tuttavia riscontrati nel corso della visita in Ospedale, a cui i medesimi zii conducevano il bambino”. Lo ha scritto in un “comunicato stampa urgente a rettifica di notizie non veritiere”.

La legale ha aggiunto: “Come di prassi, in questi casi, in via preventiva e a tutela assoluta del minore, il Tribunale per i minorenni disponeva l’allontanamento del bambino dalla madre e il suo collocamento temporaneo presso l’abitazione degli zii. La madre, dunque, non è mai stata dichiarata decaduta dalla responsabilità genitoriale, né il bimbo è mai stato affidato agli zii, che hanno rivestito il ruolo di semplici collocatari (affidamento e collocamento hanno due significati giuridici nettamente distinti)”.

Ancora l’avvocata Marzi: “Il Tribunale per i minorenni ordinava quindi che venisse effettuata una valutazione della capacità genitoriale della mamma e che venissero attivate modalità di incontro protette madre-figlio. Veniva all’uopo nominata una équipe multidisciplinare, composta da un’assistente sociale, una psicologa e un educatore, oltre che un mediatore interculturale, al fine di facilitare gli scambi di informazioni. Al termine del periodo di valutazione, la madre risultava idonea al proprio ruolo genitoriale e il Tribunale per i minorenni quindi autorizzava i Servizi sociali a prevedere un graduale ampliamento e la liberalizzazione delle visite madre-figlio. Le visite, dunque, al momento dei fatti narrati, non erano più protette, ma libere, con previsione della presenza dell’educatore solo ed esclusivamente nel momento del passaggio del bimbo dagli zii alla madre e viceversa, momento delicato, che ancora presentava delle criticità”.

La chiosa finale: “Non si intende discutere con gli organi di stampa delle motivazioni di tali difficoltà, né dell’allontanamento effettuato dalla madre: vi è un Tribunale che è a conoscenza dei fatti, a cui competerà di valutare quanto avvenuto negli ultimi mesi (e non un singolo comportamento, peraltro del tutto avulso dal contesto) e assumere decisioni”.

Polizia Fonte foto: iStock - abile
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