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Di nuovo sospese le ricerche degli alpinisti dispersi sul Gran Sasso: i due escursionisti bloccati da giorni

Sono riprese e poi sospese le ricerche di Luca Perazzini e Cristian Gualdi, i due alpinisti dispersi sul Gran Sasso da giorni

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Dopo che sono state riprese le ricerche dei due alpinisti Luca Perazzini e Cristian Gualdi, dispersi sul Gran Sasso da ormai diversi giorni, le operazioni sono state sospese nuovamente causa rischio valanghe. Nonostante il netto miglioramento del meteo nelle ultime ore, resta alto infatti il rischio valanghe, situazione che impedisce i soccorsi via terra da parte del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza. Era previsto un sorvolo in elicottero della zona dove dovrebbero trovarsi i due escursionisti.

Riprendono le ricerche dei due alpinisti dispersi sul Gran Sasso

Nel corso della mattinata di giovedì 26 dicembre i soccorsi sono giunti a Fonte Cerreto, la base della partenza della funivia in direzione di Campo Imperatore. Una volta sul posto, come riportato dal Corriere della Sera, le squadre hanno coordinato nuovamente le attività di ricerca.

Nonostante il cambiamento del meteo e l’attenuazione del vento, la zona continua a correre il rischio di forti raffiche residue. Si prevedeva un ulteriore miglioramento nel corso del pomeriggio ma così non è stato e quindi sono state nuovamente sospese le ricerche. Il coordinamento dei soccorsi sul Gran Sasso ha deciso di interrompere, a causa del forte vento, l’intervento dell’elicottero che era stato programmato, troppo forte il rischio valanghe.

Gran Sasso
Vista del Gran Sasso innevato

In caso di condizioni più stabili, era stato previsto un sorvolo in elicottero della zona in cui i due dispersi dovrebbero trovarsi.

Si tratta di un’area di circa 150 metri, circoscritta dai soccorritori grazie alla segnalazione inviata da Perazzini.

I soccorsi bloccati dal maltempo

I due alpinisti erano scivolati nel Vallone dell’Inferno durante la discesa lungo la Direttissima del Corno Grande, sul versante aquilano del Gran Sasso, a una quota di circa 2.700 metri.

Erano partiti nella giornata di sabato 21 dicembre e sarebbero dovuti rientrare la sera successiva.

Come spiegato da Gianluca Museo, amministratore del Ctgs (Centro Turistico Gran Sasso) al Sole24Ore, tra bufere di neve, forti raffiche di vento e temperature ben al di sotto dello zero era stato impossibile proseguire le ricerche, avviate dopo l’allarme e l’intervento delle squadre del Soccorso Alpino.

Undici operatori, insieme a sette membri del personale dell’Ostello “Lo Zio” e della funivia dek Gran Sasso, sono inoltre rimasti bloccati a Campo Imperatore, a circa 2.100 metri di altitudine. Le condizioni meteo proibitive, infatti, impedivano l’utilizzo della funivia per la discesa a valle.

Le parole della responsabile dell’Ostello

Giusy Scimia, responsabile dell’ostello, aveva subito parlato delle condizioni dei soccorritori e del personale bloccati in quota, rassicurando sulla disponibilità di cibo, corrente, acqua calda e prodotti per l’igiene personale sufficienti per affrontare l’emergenza.

“Essendo un Ostello di montagna siamo preparati a un eventuale stato di emergenza: siamo attrezzati con scorte per rimanere qui almeno dieci giorni, gestendo fino a 25 persone”, aveva fatto sapere la donna.

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alpinisti-gran-sasso-ricerche-dispersi Fonte foto: ANSA
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