Ragazzo di 16 anni morto precipitando dalla finestra a Vicenza: voleva recuperare il telefono caduto di sotto
Il giovane sarebbe morto nel tentativo di recuperare il proprio cellulare, che gli era caduto dalla finestra del bagno dell'appartamento della nonna
Una sfortunata disgrazia, quella accaduta al giovane Roberto Miron, liceale 16enne morto nella giornata di martedì 21 marzo a Vicenza, dopo essere precipitato dal settimo piano della casa della nonna nel tentativo di recuperare il proprio cellulare.
L’incidente a Vicenza
La tragedia è avvenuta in un palazzo in via Adenauer, a Vicenza, nella giornata di martedì 21 marzo. Il giovane Roberto Miron, ragazzo di 16 anni, si trovava insieme alla famiglia al settimo piano del condominio, nell’appartamento della nonna, della quale festeggiavano il compleanno.
Nelle fasi successive alla tragedia si era pensato a un gesto estremo, o a una social challenge finita nel peggiore dei modi, ma secondo gli inquirenti la morte di Roberto sarebbe stata una tragica fatalità.
A stabilire la dinamica della morte del giovane, ritrovato nel piazzale antistante il condominio, sono state le rilevazioni e le indagini dei carabinieri.
La dinamica della morte di Roberto
Secondo la ricostruzione degli agenti dell’Arma, Roberto a un certo punto della giornata sarebbe andato in bagno e, inavvertitamente, il telefono gli sarebbe sfuggito di mano, volando fino al pianerottolo del piano di sotto attraverso la finestra.
A questo punto il giovane, anziché scendere internamente per andare a bussare ai condomini della nonna, avrebbe preferito calarsi dalla finestra alla terrazza per recuperare il proprio smartphone. Il problema si sarebbe però verificato durante la risalita, quando il ragazzo avrebbe perso la presa al tubo pluviale, finendo per precipitare di sotto.
Proprio la posizione nella quale è stato ritrovato il corpo del 16enne sarebbe stato un elemento chiave dell’indagine, essendo compatibile con una caduta accidentale.
I funerali nel giorno del compleanno
I funerali di Roberto Miron sono stati celebrati nella mattina del 29 marzo nella chiesa di Sant’Antonio ai Ferrovieri, non una data qualsiasi. È il giorno nel quale Roberto avrebbe compiuto 17 anni.
E nonostante le indagini abbiano escluso le piste della challenge o del suicidio, il pm Jacopo Augusto Corno per ora avrebbe deciso di non archiviare il fascicolo. Un atto compiuto più per scrupolo, in attesa dei risultati delle analisi che verranno effettuate sui dispositivi elettronici del ragazzo.
Al momento sarebbero già state esaminate le chat, gli account mail e social del ragazzo. Per il cellulare bisognerà invece attendere qualche giorno in più, essendo rimasto gravemente danneggiato nella caduta.