Pesce spada Lodi ritirato dai supermercati per la presenza di mercurio oltre i limiti: "Rischio chimico"
Ritirati due lotti di pesce spada congelato Lodi dai supermercati italiani: cosa rischia chi li mangia
Ritirato pesce spada Lodi. Secondo quanto comunicato dal ministero della Salute, alcuni lotti sarebbero stati richiamati dai supermercati per la presenza di mercurio superiore ai limiti di legge.
- Il pesce spada ritirato
- La marca del pesce spada ritirato e il numero del lotto
- Il pericolo del mercurio
Il pesce spada ritirato
Nel pomeriggio di venerdì 1 dicembre il ministero della Salute ha comunicato sul proprio sito di aver ordinato il ritiro di alcuni lotti di pesce spada surgelato dai supermercati italiani.
Si tratterebbe di un prodotto dedicato a cucinare sashimi, quindi pesce crudo tipico giapponese. Secondo il comunicato, ci sarebbe un rischio chimico associato alla consumazione del prodotto.
L’etichetta del pesce spada ritirato
Il problema riscontrato nei controlli di sicurezza su alcuni lotti di pesce spada congelato sarebbe una quantità di mercurio superiore a quella consentita dalla legge, da cui il rischio per la salute dei consumatori.
La marca del pesce spada ritirato e il numero del lotto
I prodotti di cui il ministero della Salute ha ordinato il ritiro sono della marca Lodi. Il codice di riferimento dello stabilimento in cui sono prodotti e del produttore stesso è IT W89D CE.
Non tutto il pesce spada prodotto da questa ditta è però contaminato. Si tratta infatti soltanto di due lotti. I codici che li identificano e che si possono trovare sulla confezione sono L 1299/2883G17-L 1299/2883G18.
In entrambi i casi si tratta di confezioni prodotte nello stabilimento di Governolo di Roncoferraro, in provincia di Mantova. I lotti erano venduti in pacchi da poco più di due chili ciascuno.
Il pericolo del mercurio
Il pesce spada surgelato della Lodi, ritirato dai supermercati, conteneva quindi tracce di mercurio. Il limite di legge per questo metallo pesante è molto basso, non più di 0,4 milligrammi per chilo nei prodotti della pesca secondo la normativa europea.
La ragione per questa intransigenza, che di recente è stata anche ulteriormente ristretta nella tolleranza, è che il mercurio è un metallo pesante altamente tossico, che può causare danni anche solo al contatto con la pelle, che è in grado di attraversare.
I pesci sono tra gli alimenti che contengono più mercurio in assoluto. Questo perché è presente disciolto in piccole quantità nell’acqua di mare. Queste quantità microscopiche sono però assorbite e accumulate dalle alghe per poi finire, attraverso la catena alimentare, nei pesci.