Cina, scoperto un nuovo virus nei maiali: quali sono i rischi
Il nuovo virus è stato trovato in Cina nei maiali e secondo l'epidemiologa Stefania Salmaso, ex dirigente Iss, potrebbe causare una pandemia
È stato scoperto in Cina un virus, simile ad H1N1, responsabile della pandemia di influenza del 2009. Anche in questo caso, come in quello del coronavirus e dell’aviaria, il rischio contagio arriva dagli animali. Il nuovo virus è stato isolato nei maiali, grazie a un programma di sorveglianza che ha lo scopo di individuare e bloccare sul nascere lo sviluppo di malattie che potrebbero colpire l’uomo. Ne dà notizia l’Ansa.
Lo studio è stato pubblicato su Pnas, rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, ed è stato condotto dalle Università di Pechino e di Shandong insieme ai Centri cinesi per il controllo delle malattie.
“Il suo genoma contiene elementi che lo hanno reso in grado di infettare l’uomo“, ha spiegato all’Ansa l’epidemiologa Stefania Salmaso, che ha seguito la pandemia influenzale del 2009 come capo del Centro nazionale di Epidemiologia, sorveglienza e promozione della salute dell’Iss.
Il nuovo virus osservato in Cina, ha dichiarato l’esperta, “sarebbe il primo gradino nella scala dell’evoluzione che porta a una pandemia“. Anche se ancora è necessario “dimostrare l’efficienza del virus nella trasmissione da una persona all’altra” per far scattare l’allarme.
Il nuovo virus comunque “non crea preoccupazione, ma riporta al discorso delle minacce salute umana dal mondo animali”, le zoonosi, ha sottolineato Stefania Salmaso.
“La scoperta del nuovo virus è un risultato della sorveglianza da anni si conduce in diverse parti del mondo, compresa l’Italia. La cosa interessante è che, mentre i ceppi in circolazione cambiano continuamente, il nuovo virus trovato nei maiali ha preso piede dal 2016“, ha spiegato l’esperta.
Il rischio di una nuova pandemia “ci riporta ai piani pandemici elaborati nel 2006 e nel 2009, e all’importanza di avere un aggiornamento”. La stessa richiesta era stata fatta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2018, anche se non aveva avuto seguito. “Questa volta non ci sono più scuse per rimandare l’aggiornamento di un piano pandemico condiviso“, ha concluso Stefania Salmaso in collegamento con l’Ansa.
Rimane alta l’allerta per il coronavirus, con l’Oms che dichiara riguardo la pandemia di Covid che “il peggio deve ancora arrivare”.