Coronavirus, l'allarme dell'Oms: "Il peggio deve ancora arrivare"
Il direttore generale dell'Oms ha fatto una previsione sull'andamento globale della pandemia, invitando i Paesi a restare uniti
Durante il briefing quotidiano sulla pandemia di coronavirus, il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha evidenziato alcune criticità sulla gestione globale dell’emergenza. “Il peggio deve ancora arrivare – ha affermato, come riporta l’Ansa – mi dispiace dirlo ma con questo ambiente e in queste condizioni, noi temiamo il peggio. Un mondo diviso aiuta il virus a diffondersi”.
L’invito dell’Oms a restare uniti
Ghebreyesus ha lanciato un monito: “Sin dall’inizio abbiamo detto di mettere in quarantena la politicizzazione della pandemia e di restare uniti perché il virus è veloce e uccide e può sfruttare le divisioni tra di noi. Il nostro messaggio non riguarda nessun Paese in particolare ma riguarda tutto il mondo”.
Per l’Oms, dunque, il virus è ben lontano dall’essere sconfitto. “La nuova normalità sarà convivere con il virus – ha sottolineato il direttore – nei prossimi mesi avremo bisogno di ancora più resilienza, pazienza e generosità”, poiché “a livello globale la pandemia sta crescendo”.
Sei mesi fa la prima notifica sulle polmoniti anomale
I primi casi di Covid-19 sono stati riferiti all’Oms il 30 gennaio. “Sei mesi fa nessuno di noi avrebbe potuto immaginare come la nostra vita sarebbe stata stravolta. La pandemia ha tirato fuori il meglio e il peggio dell’umanità”.
“Questo anniversario coincide con il raggiungimento dei 10 milioni di casi di Covid-19 nel mondo“, ha proseguito Ghebreyesus, ricordando che “negli ultimi sei mesi l’Oms e i suoi partner hanno lavorato senza sosta per aiutare tutti i Paesi a prepararsi e a rispondere al nuovo virus”.
Nel frattempo, in Italia si è registrato il numero più basso di vittime da febbraio, e dalla Cina giunge la notizia del primo vaccino anti-Covid somministrato ai militari dell’esercito.