Minacce di morte alle ragazze di Non è la Rai: tutti i retroscena, dalle bambole voodoo ai falsi padri
Eleonora Cecere, Angela Di Cosimo e Ilaria Galassi hanno raccontato retroscena agghiaccianti dei tempi di 'Non è la Rai': dalle minacce ai rapimenti
Minacce di morte, bambole voodoo, santini con peli pubici e falsi padri. Alcune ragazze di ‘Non è la Rai‘, trasmissione cult di Mediaset dal 1991 al 1995, hanno ricordato quegli anni svelando diversi retroscena. Le parole di Eleonora Cecere, Angela Di Cosimo e Ilaria Galassi.
Le minacce di morte
Negli anni ’90 Internet era ben lontana dall’essere nelle case di tutti gli italiani, ma nonostante l’assenza dei social network le celebrità erano comunque raggiungibili. Veri e propri episodi di stalking, quelli raccontati da alcune protagoniste di ‘Non è la Rai’: diversi fan, infatti, le avrebbero contattate in maniera ossessiva e inquietante.
Eleonora Cecere ha rivelato: “Arriva una bambolina, un’altra e un’altra. L’ultima con uno spillo in testa e un cappio al collo, insieme a un biglietto che diceva: ‘Questa sei tu’. Erano bamboline voodoo. Poi un giorno ricevo un cd, eravamo al Palatino, io, Ilaria, Angela, Pamela. Scendiamo in sala prove per ascoltarlo. Lo mettiamo e parte la voce di uomo che dice: ‘Eleonora, ti farò molto male’. Ho avuto paura“, ha dichiarato a Sette, l’inserto del Corriere della Sera.
Alcune delle protagoniste di ‘Non è la Rai’, con Gianni Boncompagni
Una valigetta con santini e peli pubici
Angela Di Cosimo, invece, ha rivelato di aver ricevuto “una valigetta con dentro santini e peli pubici”.
“Un’altra volta – ha aggiunto – con Eleonora Cecere decisi di fare una passeggiata per Via Del Corso. Lì venimmo derise e insultate: ‘Fate schifo’, ‘Brutte’, ‘Chi vi credete di essere?’ Decidemmo così di prenderci per mano e ripararci nel primo negozio aperto”.
Il tentato rapimento e il falso padre
Ilaria Galassi, invece, ha raccontato di essersi imbattuta in un uomo fuori dagli studi: quest’ultimo avrebbe cercato di rapirla, affermando di essere suo padre (alla presenza di quello vero).
Successivamente, la Galassi ha scoperto che l’uomo era fuggito da un ospedale psichiatrico per raggiungerla.
La donna ha poi ricordato un altro episodio: “Quella volta in Calabria… che paura a pensarci ora. Ero lì per un evento legato alla trasmissione quando i nostri genitori preoccupati ci svegliarono di colpo dicendoci che dovevamo scappare di corsa. Eravamo in pericolo perché erano stati minacciati con le pistole, quelle persone volevano noi”.