Milano, Sala chiede 200 milioni al Governo: allarme del sindaco, impossibile chiudere il bilancio
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha lanciato l'allarme sui conti del comune: il messaggio al governo del primo cittadino meneghino
Scatta l’allarme nel comune di Milano: a lanciarlo è il sindaco in persona, Giuseppe Sala, parlando delle difficoltà del bilancio del Comune a margine della presentazione della 60esima edizione del Salone del Mobile. “Siamo appesi a una decisione del governo“, ha dichiarato il primo cittadino.
Allarme conti per il comune di Milano: la richiesta di Sala
Come riporta l’agenzia ‘Ansa’, Giuseppe Sala ha detto: “Noi senza almeno un paio di centinaia di milioni da parte del governo non riusciamo a chiudere. Siamo appesi a una decisone del governo. Ho incontrato due volte il ministro Franco e ne ho parlato con il presidente del Consiglio proprio sabato pomeriggio. La questione la conoscono”.
Allarme conti per il comune di Milano: la data limite
Nel suo intervento a margine della presentazione del Salone del Mobile, il sindaco di Milano ha poi spiegato: “Non è solo per Milano ma per noi è più grave. Il bilancio del comune di Milano attualmente non si riesce a chiudere e parlo di quello preventivo. Abbiamo tempo fino al 31 maggio e io continuo a parlarne con il governo e con il presidente del Consiglio per manifestare le nostre difficoltà”.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala.
Allarme conti per il comune di Milano: il problema
Giuseppe Sala è poi entrato nel vivo della questione, spiegando l’origine del problema conti nel comune di Milano: “Nella pubblica amministrazione i costi sono quasi tutti fissi e in questo momento non si possono tagliare i servizi, sarebbe grave. I ricavi però non sono fissi perché in questo momento noi paghiamo le difficoltà. Non abbiamo i dividendi, in particolare da Sea. Nel trasporto pubblico c’è meno bigliettazione”.
Il sindaco di Milano ha poi ricordato che l’intervento del governo ha permesso al Comune di chiudere in tranquillità il bilancio 2020 e 2021. Le sue parole: “Abbiamo avuto circa 450 milioni di cosiddetti ristori nel 2020, più di 450 milioni nel 2021 e a oggi zero. Questo non è possibile. In questo momento teniamo duro e io non taglio una riga di costi, ma se il governo non dovesse intervenire sarebbe un grande problema. A oggi il governo non parla ancora di interventi ma è chiaro che non può essere così”.