Test di Medicina cancellato dall'anno accademico 2025/2026, ok del Senato: verso l'addio alla prova d'ingresso
Il Senato ha approvato il Ddl che vuole abolire i test di Medicina e Chirurgia a partire dall'anno accademico 2025/2026. Cosa cambia e come funziona
Via libera del Senato al disegno di legge che abolisce i test di Medicina e Chirurgia a partire dall’anno accademico 2025/2026. Il Ddl proposto da Fratelli d’Italia, approvato a Palazzo Madama con 87 voti favorevoli, 40 contrari e 18 astensioni, passerà ora alla Camera dei deputati per l’approvazione definitiva. Ecco cosa cambia per gli studenti e come funziona il nuovo sistema.
- Cancellato il test di Medicina dall'anno accademico 2025/2026
- Test di Medicina abolito, cosa cambia e come funziona
- L'accesso al secondo semestre
- Le parole della ministra Anna Maria Bernini
Cancellato il test di Medicina dall’anno accademico 2025/2026
Il testo prevede tre articoli atti a modificare le modalità di accesso ai corsi universitari degli indirizzi di Medicina, Odontoiatria e protesi dentaria e in Medicina veterinaria, eliminando la selezione d’iscrizione tramite test.
Entro un anno dall’entrata in vigore della legge, il governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi per la revisione delle modalità di accesso.
Test di medicina 2024 presso il Lingotto, a Torino
La riforma sarà quindi regolata dai decreti delegati. La ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha fatto sapere di aver già creato una commissione consultiva presso il ministero, per lavorare contemporaneamente rispetto ai lavori parlamentari sui contenuti dei decreti. L’obiettivo è rendere il tutto effettivo già a partire dall’anno accademico 2025-2026.
Test di Medicina abolito, cosa cambia e come funziona
La riforma prevede la costituzione di un primo “semestre-filtro” aperto a tutti gli studenti.
L’ammissione al secondo semestre sarà legata ai risultati ottenuti dallo studente in esami specifici e dalla posizione in una graduatoria basata sui crediti ottenuti in questo primo lasso di tempo. I crediti conquistati potranno essere utilizzati per altri percorsi formativi, cosa che non renderà “vano” il tempo dedicato allo studio (ai fini della carriera universitaria).
Gli studenti potranno quindi iscriversi al corso di laurea pagando le tasse universitarie nell’ateneo selezionato. Dovranno, tuttavia, sostenere alcuni esami fondamentali comuni nell’area biomedica, veterinaria, farmaceutica e sanitaria.
Verranno inoltre introdotte iniziative di orientamento già durante gli ultimi anni di scuola superiore, per permettere alle ragazze e ai ragazzi di prepararsi al meglio nelle materie della facoltà medica.
L’accesso al secondo semestre
Per accedere al secondo semestre bisognerà aver superato tutti gli esami previsti dai decreti attuativi. A questo punto, si entrerà a far parte di una graduatoria nazionale stilata sulla base della media dei voti ottenuti nei vari esami e si deciderà chi potrà proseguire in base ai posti disponibili nelle varie facoltà.
In caso di mancato superamento degli esami, bisognerà cambiare corso di studi.
È già stato annunciato il numero di posti disponibili: 25mila, 5mila in più rispetto a quelli messi a bando quest’anno.
Le parole della ministra Anna Maria Bernini
“I test creavano un mercato sottostante vergognoso, orribile, in cui famiglie e studenti erano sottoposti a delle spese inutili, a costosissimi modelli di preparazione che non preparavano al merito, ai contenuti”, ha dichiarato la ministra Bernini in Senato, prima della votazione.
“Il test era un po’ il costosissimo lancio della monetina”, ha aggiunto la politica, parlando di un “modello nostro, italiano” non equiparabile a nessun altro Paese estero.