M5S, rivelazione di Conte sul ruolo futuro di Grillo. Poi la stoccata a Renzi e Calenda: cosa ha detto
L'ex premier, Giuseppe Conte, durante un'intervista ha svelato quale sarà il ruolo di Grillo nel M5S. E poi ha lanciato una stoccata a Renzi e Calenda
L’ex premier Giuseppe Conte, dal 6 agosto scorso presidente del Movimento 5 Stelle (eletto con oltre 62 mila voti, pari a quasi il 93% delle preferenze), è stato intervisto dal ‘Corriere della Sera’. Ha parlato del suo rapporto con Beppe Grillo, con il governo Draghi, ma anche con figure come Matteo Renzi e Carlo Calenda.
M5S, rivelazione di Conte sul ruolo futuro di Grillo: “Ecco cosa farà”
Nel corso dell’intervista, Conte ha rivelato quale sarà il ruolo di Beppe Grillo, Garante del M5S, nel prossimo futuro. Prima di tutto, però, ci ha tenuto a spiegare che i rapporti tra i due sono buoni: “Ci sentiamo molto spesso. Al di là della narrazione corrente, i rapporti sono buoni. Grande rispetto per la sua figura, per quello che ha fatto e continuerà a fare. Ispirando dall’alto del suo ruolo l’azione del Movimento”.
M5S, Conte chiude a Renzi e Calenda
Per quel che riguarda la corsa al Quirinale, Conte ha dichiarato di sperare che Draghi resti presidente del Consiglio fino a fine legislatura: “Lascerei lavorare il premier Draghi, c’è anche la recrudescenza della pandemia. Abbiamo il piano di resilienza, il contesto europeo in movimento, le vecchie politiche dell’austerity da superare. Tanti obiettivi per il governo in carica. Non tirerei Draghi per la giacchetta un giorno sì e l’altro pure“.
“Lavoreremo perché la legislatura arrivi a scadenza naturale: è un’anomalia che i governi durino così poco”, ha aggiunto.
In futuro, l’alleanza col Pd potrebbe allargarsi anche a Renzi, Calenda e LeU? Risposta eloquente: “Se lo allarghiamo troppo, più che un campo largo diventa un campo di battaglia. Viste anche le dichiarazioni quotidiane di alcuni che lei citava. Se si dilata lo schema di alleanza, si rischia di compromettere il disegno e l’efficacia”.
Infine, un passaggio sul suo addio alla presidenza del Consiglio: “Non ho nostalgia di palazzo Chigi: quando ho cominciato ero consapevole che si sarebbe trattato di un incarico temporalmente definito, di una parentesi. Le assicuro che non ho mai pensato di vivere quest’esperienza troppo a lungo. L’ho lasciata serenamente. Credo di aver fatto il mio dovere e mi sento a posto con la coscienza. Non l’avete visto? È il motivo per cui sono uscito da Chigi con il sorriso”