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Lo strazio del fratello di Marisa Leo uccisa dal suo ex: "A mia nipote ho detto che la mamma è via per lavoro"

Mauro Leo non è ancora riuscito a dire alla nipote che la mamma non farà mai più ritorno. L'uomo chiede aiuto agli assistenti sociali per trovare le parole giuste

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Sono tre i nuclei familiari devastati dalla follia omicida di Angelo Reina, il 42enne che ha assassinato l’ex compagna Marisa Leo. Oggi il fratello della donna, Mauro Leo, racconta lo strazio di tre famiglie distrutte e spiega quale sarà il futuro della nipotina, che ancora non sa che il padre e la mamma non ci sono più.

Il dolore del fratello di Marisa Leo

Mauro Leo, 43 anni, consulente del lavoro a Salemi e papà di due bambini è il fratello maggiore della 39enne Marisa Leo, ammazzata dall’ex nelle campagne fra Mazara del Vallo e Marsala.

Alla nipotina ha detto una bugia: la mamma è fuori per lavoro e non può tornare.

“E io mi considero già padre e madre della mia nipotina”, dice l’uomo che insieme alla moglie ha chiesto l’affidamento della nipotina.

Mauro Leo ha raccontato il suo dolore al Corriere della Sera.

“Non ho trovato le parole per dirle cos’è successo”, dice l’uomo parlando della nipote. “È stato già faticoso trovarle per i miei genitori. Mia madre, 68 anni. Mio padre, 80. Entrambi col cuore a pezzi, incapaci di reagire, inebetiti dalla violenza che si è abbattuta su di noi”.

Quelle denunce per stalking ritirate

Marisa Leo aveva già due volte denunciato l’ex per stalking, ma poi aveva deciso di ritirare tutto nella speranza di riuscire a intrattenere rapporti civili.

“Il copione di queste tragedie è sempre lo stesso“, commenta Mauro Leo. “I giornali scrivono sempre lo stesso pezzo. E noi tutti non avvertiamo la gravità del pericolo. C’è quasi sempre un uomo che non si rassegna a vedere la ‘sua’ donna indipendente. Incapace di capire che quando cessa l’amore si possono avere rapporti civili e ognuno può decidere la propria strada, la propria vita”.

“E c’è sempre una donna convinta che a lei non possa accadere quanto legge sui giornali”, aggiunge.

Una mappa che mostra i luoghi dell'omicidio-suicidio avvenuto in provincia di TrapaniFonte foto: Tuttocittà.it
Il cerchio grande indica la zona in cui è stato rinvenuto il corpo di Marisa Leo. L’ex compagno si è invece suicidato nel territorio di Calatafimi (cerchio più piccolo).

Angelo Reina “si presentava sempre col sorriso“, dice il fratello della vittima. “Anche davanti a me che, come Marisa, speravo, mi illudevo, senza potere immaginare cosa gli macinava in testa…”

Poi il racconto del giorno terribile: “Marisa non è tornata…”, ha dato l’allarme l’anziana madre.

Il fratello maggiore si è dunque messo a girare fra “campagne, stradine, facendo decine di telefonate, in contatto con la polizia” fino a quando non è stato chiamato per raggiungere il luogo in contrada Farla in cui giaceva il corpo senza vita della sorella.

Secondo quanto emerso, la vittima è stata attirata nel vivaio di Angelo Reina nelle campagne del Trapanese con una scusa: “Vieni a prendere tua figlia”, le ha detto l’uomo.

Al suo arrivo Marisa Leo ha trovato l’ex armato di carabina calibro 22. La donna è stata ammazzata con tre colpi sotto l’addome.

L’uomo chiede aiuto ai servizi sociali

Oggi Mauro Leo chiede aiuto affinché “l’assistente sociale e la psicologa dei servizi sociali cerchino” insieme a lui “le parole giuste per la piccola”.

“Non è cosa brutta chiedere aiuto”, commenta l’uomo.

Parla Mauro Leo, fratello di Marisa Leo Fonte foto: ANSA/Facebook
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