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La trappola dell'ex compagno per uccidere Marisa Leo: "Vieni a prendere tua figlia", il piano di Angelo Reina

Angelo Reina ha attirato Marisa Leo nel vivaio da lui gestito con una scusa. Lì, nelle campagne del Trapanese, la donna è stata assassinata con tre fucilate

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Quello di Marisa Leo non è stato un femminicidio frutto di raptus: il suo ex Angelo Reina aveva pianificato l’assassinio attirando la donna in una trappola. L’esca era la bimba che i due avevano avuto nel 2019.

Marisa Leo attirata in una trappola

“Vieni a prendere la bambina in azienda da me, intorno alle cinque e mezza”.

Così aveva detto Angelo Reina telefonando a Marisa Leo. L’imprenditore aveva deciso di attirare l’ex nel vivaio da lui gestito in contrada Farla, fra Mazara e Marsala.

La bimba però non c’era: Reina l’aveva lasciata dalla bisnonna.

E quando l’ex compagna ha raggiunto il luogo dell’appuntamento ad attenderla c’era un ex rancoroso armato di carabina calibro 22.

Tre colpi sotto l’addome hanno spento la vita della 39enne Marisa Leo, mamma di una bimba di 3 anni ancora ignara di quello che è successo, brillante direttrice della comunicazione presso le cantine Colomba Bianca di Mazara del Vallo e attivista contro la violenza sulle donne.

Una mappa che mostra i luoghi dell'omicidio-suicidio avvenuto in provincia di TrapaniFonte foto: Tuttocittà.it
Il cerchio grande indica la zona in cui si trova la contrada Farla in cui è stata assassinata Marisa Leo. Il cerchio piccolo indica il viadotto sul quale si è suicidato Angelo Reina.

Reina è poi montato sul suo Porsche Cayenne e ha vagato per il territorio. Si è fermato su un viadotto dell’autostrada fra Alcamo e Castellammare, è sceso dall’auto e l’ha fatta finita infilandosi la canna del fucile in bocca.

Ex denunciato per stalking

Per ben due volte Marisa Leo si era vista costretta a denunciare per stalking quell’ex ossessionato che non si rassegnava alla fine della relazione iniziata nel 2016 e finita nel 2019 poco dopo la nascita della bimba.

Lui la controllava, la pedinava e l’aveva aggredita verbalmente per strada. Le inviava messaggi intimidatori, come riporta La Repubblica: “Se non torni con me, mi ammazzo”. E ancora: “Se non torniamo insieme sistemo la cosa a modo mio”.

E poi gli inseguimenti in auto e il telefonino strappato dalle mani.

Però Marisa nel maggio del 2022 era tornata sui suoi passi e aveva ritirato le denunce. L’aveva fatto per creare un ambiente disteso per la bambina che aveva messo al mondo insieme all’ex.

Il giudice civile aveva disposto l’affidamento congiunto della bimba che da alcuni mesi trascorreva i fine settimana col papà.

I vicini di casa li vedevano sereni, ma sotto la crosta di normalità covava il rancore di un uomo che non si rassegnava.

Marisa Leo pedinata da un investigatore

Un investigatore privato si è presentato alla questura di Trapani dicendo di essere stato contattato da Angelo Reina per pedinare Marisa.

Il vivaista era convinto che l’ex si stesse rifacendo una vita insieme a un altro uomo e non lo accettava.

Marisa Leo attirata in una trappola dall'ex Fonte foto: 123RF/Instagram
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