Liliana Segre, il messaggio di pace della senatrice sotto scorta

Liliana Segre, senatrice a vita 89enne, che nel 1944 è stata deportata al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau ed è sopravvissuta all’Olocausto, ha parlato alla conferenza “Science for Peace” organizzata all’Università Bocconi di Milano dalla Fondazione Umberto Veronesi.

Queste le parole di Liliana Segre, attualmente sotto scorta dopo alcuni insulti e minacce ricevute, riportate da ‘Ansa’: “Io non perdono e non dimentico, ma non odio“.

La Segre ha proseguito così il suo discorso: “La trasmissione del non odio e battersi contro l’odio è un ammaestramento utile per i ragazzi e per tutti, perché l’atmosfera dovuta all’ignoranza e all’indifferenza, che è stata la regina del mondo di allora, c’è purtroppo anche oggi”.

La senatrice a vita, ripercorrendo la sua storia di deportata nel campo di concentramento, ha ricordato poi come si è trovata “senza parole” e “stupita” davanti al male che vedeva intorno a lei, a “quell’odio organizzato che vedevo e che poi ho combattuto sempre”.

Ritornata a Milano una volta uscita dal lager, di fronte alle persone vicino a lei che non volevano sentir parlare di quello che aveva vissuto, Liliana Segre ha raccontato che ha “iniziato prestissimo, già nei primi giorni dopo il mio ritorno, a tacere”.

Poi, ha aggiunto: “Mi ci sono voluti 45 anni per riuscire ad andare a parlare davanti agli studenti, senza mai nominare la parola odio e vendetta e fare il mio dovere di testimone“.

Nei giorni scorsi, il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti ha lanciato la proposta di vedere Liliana Segre come nuovo Presidente della Repubblica, proposta accolta parzialmente anche dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

SONDAGGIO – Ti piacerebbe Liliana Segre come Presidente della Repubblica?

Fonte foto: Ansa