Lignano Sabbiadoro, parla il padre della ragazza violentata dal gruppo
Le parole del padre della diciottenne che ha denunciato di aver subito abusi sessuali da parte di cinque ragazzi
Non voleva farsi giustizia da solo, ma era in preda alla collera. A qualche ora di distanza dalla violenza sessuale di gruppo denunciata da una 18enne a Lignano Sabbiadoro, il padre della ragazza esprime parole di rabbia e sconforto: “Adesso la cosa più grande, la più importante è il silenzio perché il dolore è troppo” ha detto al Corriere della Sera. È stato lui il primo a intervenire nell’appartamento dove la figlia avrebbe subito gli abusi da parte di cinque ragazzi e da dove sarebbe poi riuscita a scappare chiedendo aiuto.
Lignano Sabbiadoro, parla il padre della ragazza violentata dal gruppo: il racconto
“È vero, non ci ho pensato su due volte e sono partito come un missile verso quell’appartamento – ha raccontato l’uomo Non ricordo quel tratto di strada tanta era la rabbia che provavo. Ho bussato, ho suonato. Niente. E allora ho sfondato la porta a spallate. Volevo vederli in faccia. Uno a uno.”
“Si sono chiusi a chiave in una stanza. Li sentivo piagnucolare… Conigli. Poi hanno gridato aiuto, sì, pazzesco, loro chiedevano di essere aiutati dopo quello che avevano fatto a mia figlia. Le loro grida hanno richiamato alcuni condomini. Ho desistito, distrutto, vinto, incredulo” ha aggiunto.
“Anche se sono consapevole che potrei essere denunciato perché ho violato la proprietà privata. Ma non mi preoccupo di questo. Non è nemmeno vero che avrei voluto farmi giustizia da solo. Mia figlia mi aveva raggiunto in spiaggia. Era stravolta. Mi ha raccontato, avrei voluto chiamare la polizia, ma ero senza il cellulare” ha proseguito il padre della ragazza.
L’uomo ha provato a spiegare infine lo stato di salute e psicologico della figlia: “Non è stato facile per lei. Ci vorrà tempo, lo so. Per lei soprattutto, ma anche per noi. E so già che qualcuno azzarderà commenti improvvidi. Vede, la verità è che il lupo è sempre in agguato. Ed è davvero folle pensare che le ragazzine se la vanno a cercare. Si fidano, sono giovani. Erano le tre del pomeriggio o giù di lì. Cose impensabili ai nostri tempi. Io confido nella giustizia”.
Lignano Sabbiadoro, parla il padre della ragazza violentata dal gruppo: le indagini
I cinque presunti responsabili della violenza di gruppo sostengono che il rapporto fosse consenziente e sono tornati intanto in Veneto, Lombardia e Piemonte: su di loro non sono state emesse misure cautelari e non hanno dunque l’obbligo di permanenza in Friuli-Venezia Giulia
Sul fronte delle indagini il vice questore di Udine Massimiliano Ortolan ha chiesto un ulteriore interrogatorio alla ragazza in presenza di uno psicologo, e ha comunicato il sequestro dei cellulari dei ragazzi, oltre che delle lenzuola per un confronto del Dna.