La moglie di Soumahoro e la suocera a processo coi cognati: accuse di frode, bancarotta e riciclaggio
La moglie, la suocera e due cognati di Aboubakar Soumahoro sono stati mandati a processo dal Gup di Latina. Le accuse relative all'inchiesta sulle cooperative
La moglie, la suocera e due cognati del deputato Aboubakar Soumahoro sono stati mandati a processo dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Latina, Giulia Paolini. Le accuse contestate nell’ambito dell’inchiesta sulle cooperative coinvolte nella gestione di richiedenti asilo e di minori non accompagnati sono: frode in pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale (per distrazione) e autoriciclaggio. Il processo inizierà il prossimo 11 giugno.
- A processo moglie, suocera e cognati di Aboubakar Soumahoro
- Le indagini
- Il caso
- La prima udienza a giugno
A processo moglie, suocera e cognati di Aboubakar Soumahoro
Al centro della vicenda giudiziaria c’è l’attività della cooperativa Karibu, con sede nel comune di Sezze, in provincia di Latina.
Secondo gli inquirenti, la moglie del deputato, Liliane Murekatete, la suocera Marie Therese Mukamitsindo e i cognati Michel Rukundo e Aline Mutesi, avrebbero distratto fondi che erano stati erogati e destinati all’accoglienza dei migranti, come riportato da Askanews.
Uno degli immobili dove alloggiavano alcuni migranti in merito alle cooperative gestite da Liliane Murekatete e da Marie Therede Mukamatsindo
Stralciata invece la posizione di un altro cognato dell’onorevole, Richard Mutangana, tornato in Ruanda e dichiarato irreperibile, come riferito da Repubblica.
Le indagini
Nei mesi scorsi il gip di Latina aveva già disposto anche un sequestro per quasi 2 milioni di euro.
In base a quanto ricostruito dalla Guardia di finanza erano emerse, nel corso delle indagini, disposizioni bancarie “prive di congrua giustificazione causale e comunque per finalità diverse da quelle alle quali era preposta la Karibu”.
Come era stato riportato nell’ordinanza, le carte di credito delle cooperative sarebbero state usate anche per “finalità private” (ristoranti, gioiellerie, centri estetici, abbigliamento, negozi di cosmetica).
Il caso
Il caso era esploso dopo che alcuni lavoratori della cooperativa degli imputati avevano denunciato di essere stati lasciati senza stipendio per mesi.
La vertenza era stata portata avanti dalla Uiltucs, tramite il segretario Gianfranco Cartisano, che anche in quest’occasione si è costituito parte civile.
Il sindacalista, insieme all’avvocato Giulio Mastrobattista, ha anche evidenziato che Rukundo, nonostante le accuse, aveva cercato di insinuarsi alla massa passiva di Karibu, rivendicando un credito di oltre 100mila euro.
La prima udienza a giugno
La prima udienza del processo è fissata per il prossimo 11 giugno, davanti al Tribunale di Latina, e il procedimento potrebbe essere unificato con quello già in corso per evasione fiscale.
Le indagini però non sono però giunte al termine. In Procura a Latina ci sono altri fascicoli aperti sulla vicenda e occorrerà vedere se gli inquirenti accerteranno anche eventuali responsabilità da parte di chi per lungo tempo non ha bloccato il sistema Karibu.