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L'esperto di piante Stefano Bonacina è morto dopo aver mangiato un'erba velenosa: credeva fosse tarassaco

Il 56enne di Calolziocorte, dove allenava anche la squadra di calcio locale, è morto per un'intossicazione alimentare causata da fiori simili al tarassaco

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Si era accorto lui stesso di aver confuso una pianta velenosa, poi consumata in una minestra, per dell’innocuo tarassaco, ma troppo tardi. Il 56enne Stefano Bonacina è morto due giorni dopo essere stato ricoverato a seguito di un’intossicazione alimentare.

Una pianta velenosa nella minestra

Alla fine non si è più ripreso Stefano Bonacina, il 56enne di Calolziocorte morto nella serata di ieri, mercoledì 3 aprile, dopo due giorni di ricovero.

L’uomo era giunto al Pronto soccorso dell’ospedale di Merate (Lecco) dopo una notte passata con nausea e dolori allo stomaco, causati probabilmente da alcune erbe velenose cotte insieme a delle verdure.


Uno dei post di commiato per ricordare Stefano Bonacina

Ed è stato lo stesso Stefano a dire ai medici del nosocomio di aver probabilmente confuso delle erbe velenose per tarassaco, quando ormai le aveva però già metabolizzate.

Il ricovero in ospedale

Per i medici non c’è stato altro da fare che somministrare all’uomo terapie per contrastare i sintomi dell’avvelenamento e tentare di ristabilire i parametri vitali, nella speranza che superasse la crisi.

Purtroppo però il 56enne non ce l’ha fatta. È morto nella notte, sconvolgendo una piccola comunità nella quale era un volto molto noto.

Chi era Stefano Bonacina

Stefano Bonacina viveva a Calolziocorte, un comune italiano situato nella Valle San Martino, in provincia di Lecco. Era molto conosciuto in paese, dove svolgeva anche il ruolo di allenatore dell’A.C.D. Calolziocorte, squadra di calcio militante nel campionato di Promozione.

Stefano, che pare fosse anche esperto di piante selvatiche officinali, lascia la moglie Adriana e i figli Davide e Letizia, oltre al dolore molto sentito nel comune.

Sembra infatti che l’uomo fosse uscito di casa il primo di maggio per cercare del tarassaco, una pianta erbacea che stimola la diuresi e purifica il fegato. È probabile però che abbia involontariamente raccolto delle piante velenose, poi inserire in una cena che ha fortunatamente consumato da solo.

In ogni caso non sarà possibile avere certezza delle cause del decesso del 56enne, dato che le autorità giudiziarie non hanno disposto alcuna autopsia.

Molti i messaggi di cordoglio fin qui giunti a mezzo social per ricordare una persona benvoluta dalla comunità, che per l’ultima volta si stringerà intorno a lui durante i funerali, in programma per venerdì 5 maggio alle 15.30, a Calolzio.

bonacina tarassaco Fonte foto: Facebook Centro Sportivo Imbersago/IPA
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