Kobe Bryant, il motivo dello schianto dell'elicottero: l'annuncio
Svelata la causa che portò allo schianto dell'elicottero con a bordo la stella del basket Kobe Bryant
Rivelato il motivo dello schianto dell’elicottero che il 26 gennaio di un anno fa vicino causò la morte di Kobe Bryant e della figlia Gianna. I due, insieme alle altre sette persone a bordo, si sarebbero potuti salvare se il pilota non avesse violato le regole di volo, spingendo l’elicottero “oltre i limiti”, nonostante le brutte condizioni del tempo.
Ara Zobayan, questo il nome del pilota, secondo gli investigatori dell’agenzia federale del National Transportation Safety Board, voleva dimostrare a Bryant, uno dei più grandi giocatori di basket di sempre, di essere all’altezza del compito anche in una situazione al limite.
Il direttore dell’agenzia, Robert Sumwalt, ha commentato: “Anche i bravi piloti possono ritrovarsi in brutte situazioni”. “Un incidente – ha fatto eco il vice, Bruce Landsberg – è qualcosa di non preventivabile. Sfortunatamente non è questo il caso”.
Il pilota, infatti, si sarebbe trovato di fronte a un “muro” di nuvole e, forse, disorientato e senza volerlo, avrebbe infilato d’istinto una direzione convinto di trovare via libera, senza affidarsi alla strumentazione di bordo.
Quindi, Zobayan si era alzato in volo violando le norme con gli imponevano di restare a terra, considerate le condizioni climatiche. Il pilota segnalò al controllore di volo, poco prima dello schianto, che stava guadagnando quota per superare le nuvole nonostante fosse di fatto in discesa.
La vedova del giocatore, Vanessa, ha denunciato la compagnia degli elicotteri e il pilota di negligenza. Oltre al marito, nell’incidente ha perso anche la figlia Gigi di appena 13 anni.