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Covid, un anno dopo l'incubo: parlano i primi positivi in Italia

I due turisti cinesi, primi positivi al coronavirus in Italia, hanno raccontato la loro storia, dicendo grazie ai medici e agli infermieri di Roma

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

È passato quasi un anno dalla notizia del soccorso di due coniugi cinesi con il coronavirus in un albergo del rione Monti, in pieno centro a Roma, il 29 gennaio 2020. Si trattava dei primi due casi noti di coronavirus in Italia, subito ricoverati in quarantena all’ospedale Spallanzani, diventato in breve uno dei centri più autorevoli per il monitoraggio dei contagi. La coppia ha espresso gratitudine agli operatori che hanno permesso una lenta guarigione e il ritorno in Cina.

Intervistati dall’Adnkronos, Xiangming Liu, biochimico 66enne, e Yamin Hu, studiosa di scienze umanistiche 65enne, hanno dichiarato: “Siamo stati salvati dai medici e dagli infermieri dello Spallanzani, oggi stiamo bene e viviamo la nostra vita normalmente. Apprezziamo molto tutto ciò che l’ospedale ha fatto per noi e abbiamo in programma di tornare in Italia“.

I due facevano parte di un gruppo di turisti che aveva girato l’Italia prima di arrivare a Roma. Dopo la notizia della loro positività si creò il panico tanto nella Capitale quanto nelle altre città visitate, con un’ondata di sinofobia che si estinse rapidamente con l’inizio dell’epidemia nel Nord Italia.

“Ci manca molto il tempo passato a Roma. Siamo molto grati per l’assistenza ricevuta e preghiamo sempre per le persone che ci hanno aiutato”, hanno dichiarato ancora i due all’Adnkronos. “Abbiamo fatto una donazione all’ospedale. I medici ci hanno salvato la vita e ci hanno trattati in modo molto professionale. Da parte nostra cerchiamo sempre di dare un contributo alla ricerca quando possiamo”.

La coppia ha infatti donato all’Istituto Spallanzani 40 mila dollari, destinati alla ricerca sul coronavirus. Un modo per sdebitarsi per le cure ricevute viste le condizioni gravi in cui versavano entrambi una volta in ospedale, con polmonite interstiziale bilaterale lui e sintomi inizialmente lievi ma peggiorati in fretta lei.

Marito e moglie, tornati in Cina il 21 aprile dopo la riabilitazione all’ospedale San Filippo Nei, hanno dichiarato all’Adnkronos che la disponibilità del vaccino “è una buona notizia per tutti. E siamo molto felici”.

Xiangming Liu e Yamin Hu hanno citato un proverbio cinese che recita: “Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita”. La loro figlia, che vive a Los Angeles e ha permesso ai due coniugi di comunicare con i cronisti italiani, ha dichiarato di voler “tornare in Italia, e portare i miei figli a Roma. Agli italiani dico ‘grazie mille‘!”.

Spallanzani, le dimissioni dei turisti cinesi Fonte foto: ANSA
Spallanzani, le dimissioni dei turisti cinesi
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