Coronavirus, Spallanzani: dimessi i 20 cinesi, c'è un retroscena
Dopo i 14 giorni di quarantena i cinesi possono fare ritorno in patria: ieri il saluto commosso con gli addetti ai lavori dello Spallanzani
È arrivata puntuale, questa mattina, la dimissione dei 20 turisti cinesi che da giorni erano ricoverati all’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. I cinesi, che facevano parte del gruppo di turisti entrati in contatto con la coppia infetta ancora oggi ricoverata all’Istituto, hanno lasciato la struttura dopo i canonici 14 giorni di quarantena.
Secondo quanto sottolineato da Ansa i turisti asiatici, sempre risultati negativi ai test da coronavirus che si sono susseguiti nei giorni di quarantena, sono stati congedati dall’Istituto col saluto dell’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato e il direttore sanitario dell’ospedale Francesco Vaia. Ora sono attesi per un volo diretto per la Cina.
“Siamo qui per salutare i 20 cittadini cinesi che hanno concluso il periodo di sorveglianza. Voglio ringraziare i nostri operatori dello Spallanzani che hanno dimostrato grande professionalità e umanità nei confronti di questi cittadini” ha commentato l’assessore D’Amato.
Il retroscena sulle dimissioni dei turisti
Una delle infermiere dello Spallanzani che ha assistito i cinesi ha poi svelato: “Nessuno è uscito perché l’ok lo doveva dare l’ambasciata. Un po’ anche per tutelarli vista la situazione di discriminazione che si sta generando. Loro non erano preoccupati, più che altro li preoccupava il fatto che l’albergo non li ha accettati e sono dovuti rimanere un’altra notte qui. Oppure il taxi, magari parlavano in inglese, poi veniva e vedeva che erano cinesi e non li faceva salire”.
“Ieri erano senza mascherina, senza guanti, potevano uscire ma non hanno trovato posto. Erano liberi di socializzare ma non avevano dove andare. Loro volevano uscire, pernottare fuori ma non è stato possibile” ha aggiunto la donna.
Dimissioni cinesi, il gesto degli infermieri
Nei giorni di quarantena però, come trapela, c’è stato anche tempo per i cinesi di entrare nel cuore degli addetti ai lavori dello Spallanzani. Infatti, come riporta Ansa, questa mattina non è mancato anche il saluto commosso tra i turisti e gli infermieri della struttura.
I turisti, con giacconi e trolley, sono saliti su un pullman bianco diretto all’aeroporto dopo che ieri sera, a quanto riferito, era stata organizzata una piccola festa di saluto in ospedale con tanto di palloncini. Agli ormai ex pazienti sono stati fatti dei piccoli doni: un astuccio con dei colori per i bambini, il libro sulle dimore storiche e le bellezze del Lazio agli adulti.
“Abbiamo cercato di rispettare la loro cultura, anche se in una situazione difficile, quella dell’isolamento. Ce l’abbiamo messa tutta e si è creato anche un forte legame anche di amicizia, con i bambini e la famiglia. Il loro stato d’animo è stato fortemente supportato da noi, per rispondere ai loro bisogni” ha commentato la dirigente infermieristica.
Poi ha aggiunto: “Se abbiamo avuto paura? Se hai paura non si fa niente. La preparazione e l’esperienza ci dicono che in alcuni casi bisogna attivare tutte le procedure e le precauzioni. Loro hanno seguito le regole. Con tre bambini piccoli non è facile rimanere chiusi in una stanza 24 ore su 24″.
“Quando hanno capito che il test era negativo sono stati felici. Non hanno pianto, perché sono un popolo che si trattiene. Però si vedeva la loro gioia, i bambini con i palloncini. Abbiamo cercato di alleggerire le loro giornate anche regalando giocattoli. Stavano chiusi in stanza e a volte uscivano fuori in spazi comuni. Sono stati splendidi” le parole degli addetti dello Spallanzani.
Il dottor Zhang, dell’ambasciata cinese, si è detto soddisfatto per le dimissioni dei connazionali: “È un giorno straordinario per i miei connazionali che hanno concluso la quarantena in questo ospedale. Sono molto felici. Stanno molto bene, sono contenti. Voglio ringraziare lo Spallanzani e gli amici italiani che hanno dato supporto all’ambasciata. I servizi prestati ai miei connazionali sono stati ottimi e professionali, eccezionali, per venire incontro ai loro costumi particolari. Ora torneranno direttamente in Cina con un aereo di linea”.