Inps, odissea di un pensionato: la risposta arriva 36 anni dopo
La storia di un pensionato di Monza che riceve una risposta dall'Istituto previdenziale dopo 36 anni
Trentasei anni dopo arriva la risposta dall’Inps. È la storia di una vita quella, riportata da Tgcom24, della domanda fatta dall’ormai 63enne Berardino Villa di Monza nel lontano 1984, riguardo a un rigetto di ricongiunzione previdenziale per la pensione. La richiesta ha trovato risposta solo adesso e non è stata nemmeno accolta.
L’errore nel calcolo dei contributi
Il legale che sta seguendo la vicenda Claudio Orlando, spiega così la storia: “Nei contributi previdenziali c’è un buco di 2 anni risalente al suo periodo da dipendente pubblico. Ora seguire le posizioni previdenziali è compito specifico dell’Inps, ma in passato sono tutti diversi e quando si passa da una categoria all’altra bisognava ricorrere alla ricongiunzione. Ed era compito dell’ente versare a quello successivo i contributi per il calcolo finale della pensione.”
Durante questi 36 anni il signor Villa ha lavorato come manutentore passando da aziende private a enti pubblici, come l’ospedale San Gerardo e il Comune di Monza. Nel frattempo è andato in pensione, ma con un assegno inferiore a quello di cui aveva diritto.
È solo grazie alla sua pazienza e la sua scrupolosità se questo caso può avere finalmente un epilogo: “È stato bravissimo a conservare tutta la documentazione” ha rimarcato l’avvocato Orlando.
Dopo 36 anni la beffa: richiesta respinta
E dal quel 1984 è stato rimbalzato da un ufficio all’altro con sempre la stessa frase: “Entro 15 giorni arriverà la risposta”. Ma alla fine la risposta arriva e con questa anche la beffa. L’Inps ha inviato nel maggio scorso una lettera, arrivata solo a luglio: domanda respinta, senza alcuna spiegazione.
Commenta sarcasticamente l’avvocato Orlando: “In questi 36 anni, mentre Il signor Villa aspettava una risposta dall’INPS, si sono alternati 22 Governi e 17 Presidenti del Consiglio, l’Urss non esiste più e Freddie Mercury è morto.”