Incidente probatorio sul dna di Andrea Sempio per il delitto di Chiara Poggi a Garlasco, cosa può succedere
Omicidio di Chiara Poggi, Andrea Sempio indagato: dopo l'acquisizione di "reperti mai analizzati prima" è stato chiesto l'incidente probatorio
I pm di Pavia, nella nuova indagine sul delitto di Garlasco, hanno chiesto l’incidente probatorio per accelerare le analisi con le nuove tecnologie ed evitare che i campioni possano andare persi. In particolare, come rende noto la Procura, i pm hanno acquisito i “para-adesivi delle impronte rinvenute sulla scena del crimine” dell’omicidio di Chiara Poggi e “sugli oggetti analizzati” dai carabinieri del Ris di Parma. L’indagine è nata dalla consulenza genetica depositata dai difensori di Alberto Stasi sul “materiale biologico rinvenuto sotto le unghie” di Poggi e la presunta “compatibilità” dello stesso con il dna dell’indagato Andrea Sempio
- Omicidio di Chiara Poggi, la procura di Pavia a caccia del dna di Andrea Sempio
- L'acquisizione del materiale biologico di Sempio e i campioni da analizzare
- Si procederà con un'indagine genetica con l'uso di nuove tecnologie
Omicidio di Chiara Poggi, la procura di Pavia a caccia del dna di Andrea Sempio
Per il delitto, compiuto nella villetta di famiglia a Garlasco il 13 agosto 2007, è stato condannato in via definitiva l’ex fidanzato della vittima, Alberto Stasi.
In una lunga nota, siglata dal procuratore di Pavia Fabio Napoleone, viene reso noto che c’è stato il “deposito, da parte della difesa di Stasi, di una consulenza tecnica del dott. Ugo Ricci, specialista in Genetica Medica, e dell”expert opinion’ dell’ulteriore consulente dott. Lutz Roewer, esperto a livello internazionale degli aplotipi del cromosoma ypsilon, relative alla utilizzabilità del profilo genetico estratto dal materiale biologico rinvenuto sotto le unghie della vittima e alla sua compatibilità con il profilo genetico riconducibile” ad Andrea Sempio.

In seguito, recita sempre il comunicato, “questa Procura ha conferito incarico al proprio consulente tecnico, che ha confermato le conclusioni della consulenza della Difesa” di Stasi.
L’acquisizione del materiale biologico di Sempio e i campioni da analizzare
Il 13 marzo, “in esecuzione dell’ordinanza di autorizzazione al prelievo coattivo emessa” dalla gip Daniela Garlaschelli è stato “acquisito materiale biologico dell’indagato Sempio ai fini della determinazione del profilo del Dna”.
Dalla Procura fanno inoltre sapere che “dalle verifiche svolte presso l’Unità di Medicina Legale Scienze Forensi del Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense dell’Università di Pavia è emersa la presenza di campioni biologici e reperti della vittima Chiara Poggi, non oggetto della distruzione dei corpi di reato disposta dalla Corte d’Assise d’Appello di Milano ed effettuata nel 2022″.
E ancora, circa i campioni biologici e i reperti della vittima, viene specificato che “nel corso dei pregressi procedimenti penali sull’omicidio di Chiara Poggi o non sono mai stati sottoposti ad analisi genetica o hanno fornito un esito dubbio o inconclusivo”.
Si procederà con un’indagine genetica con l’uso di nuove tecnologie
Secondo chi indaga i campioni e i reperti in questione possono “ora essere utilmente sottoposti a indagine genetica alla luce dell’incremento della sensibilità analitica raggiunta dai più recenti kit commerciali di caratterizzazione del profilo del dna e della più evoluta strumentazione di laboratorio, non essendo poi, evidentemente, mai stati comparati” col profilo biologico di Sempio.
Inoltre, spiegano sempre dalla Procura, “sono stati acquisiti i para-adesivi delle impronte rinvenute sulla scena del crimine e sugli oggetti analizzati presso laboratori del Ris di Parma, e parimenti può essere ricercato materiale genetico in detti reperti con accertamenti che verosimilmente porterebbero alla distruzione degli stessi”.
Per questo l’aggiunto Stefano Civardi e la pm Valentina De Stefano “hanno notificato all’indagato e ai suoi difensori richiesta di incidente probatorio rivolta all’Ufficio Gip del Tribunale di Pavia”, vale a dire alla gip Garlaschelli che dovrà decidere sull’istanza di maxi accertamento genetico su più fronti e più reperti.
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