Il ministro Piantedosi a Piazzapulita rivendica il successo dell'Italia in Europa sulla questione migranti
Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ospite a Piazzapulita rivendica l'azione del governo Meloni sulla gestione dei migranti
In Europa passa la linea italiana sui migranti. Lo sostiene il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che, intervistato da Corrado Formigli a Piazzapulita su La7, rivendica come un successo del governo Meloni l’accordo raggiunto sul regolamento sulla gestione delle crisi in materia di immigrazione nell’Unione Europea.
- Piantedosi a Piazzapulita
- In Europa passata la linea italiana
- Gli attacchi di Salvini
- La sentenza della giudice di Catania
Piantedosi a Piazzapulita
Nella puntata di Piazzapulita andata in oda su La7 giovedì 5 ottobre 2023, Corrado Formigli ha intervistato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi dopo aver fatto vedere un reportage dalle spiagge della Tunisia da dove partono i migranti diretti in Europa.
Una intervista quasi interamente incentrata sul tema dei migranti, nel corso della quale Piantedosi rivendica l’azione del governo e celebra come una vittoria importante l’accordo raggiunto in sede europea sul regolamento delle crisi migratorie.
Corrado Formigli, conduttore di Piazzapulita
In Europa passata la linea italiana
Il ministro ha definito un risultato importante l’intesa raggiunta nella giornata del 4 ottobre, perché sta a significare che finalmente in Europa è passata la linea italiana sull’immigrazione.
Secondo Piantedosi è stata “scardinata l’esclusività” del regolamento di Dublino, la norma secondo la quale spetta al Paese Ue di primo ingresso farsi carico della richiesta di asilo dei migranti.
Il regolamento è tuttora in vigore e non è stato cambiato, ma, spiega Piantedosi, ci sono nuovi meccanismi che ne mitigano gli effetti. Come gli accordi per i ricollocamenti, che prevedono compensazioni per i paesi di approdo e sanzioni a “chi non collabora”.
Altro elemento importante per Piantedosi il limite fissato a 15 mesi per i cosiddetti “dublinanti“, i migranti che i Paesi Ue (come Francia o Germania) rispediscono indietro al Paese di primo approdo (come l’Italia). Con le nuove norme queste persone non possono più essere mandate indietro se sono passati più di 15 mesi dal primo ingresso nella Ue.
Gli attacchi di Salvini
Alla domanda di Formigli sugli attacchi ricevuti da Matteo Salvini sulla gestione dei migranti, Piantedosi ha risposto che il vicepremier “non ha mai attaccato la mia persona”.
E spiegato che il leghista era “legittimamente ad un impegno di partito”, a Pontida, mentre la presidente del Consiglio Meloni era a Lampedusa con la presidente della Commissione Ue von der Leyen.
Piantedosi ha poi ricordato che era capo di gabinetto del Viminale quando Salvini era ministro dell’Interno, rivendicando pienamente quanto fatto in quel periodo.
La sentenza della giudice di Catania
Piantedosi ha parlato anche della vicenda della giudice di Catania Iolanda Apostolico, duramente attaccata dalla destra per aver liberato 4 migranti dal centro di Pozzallo.
Alla domanda di Formigli sulla gogna mediatica, facendo riferimento all’attacco personale alla giudice rivolto sui social da Salvini, Piantedosi ha risposto che le sentenze si affrontano nel merito “nelle sedi opportune“.
“Se qualcuno si lamenta adesso di essere accusato di non apparire imparziale – ha poi aggiunto – forse qualche comportamento un po’ diverso poteva averlo. Poi io come ministro dell’Interno giudico quelle sentenze per quello che è il contenuto delle sentenze”.