C'è l'accordo sui migranti in Ue dopo la mediazione tra Italia e Germania: cosa prevede il testo
L'Ue trova l'accordo sui migranti: la situazione si è sbloccata quando la Germania ha accettato di fare un passo indietro sul ruolo delle Ong
Dopo il muro contro muro degli ultimi giorni alla fine è arrivato l’accordo sul regolamento sulla gestione delle crisi in materia di immigrazione: la Germania ha accettato di fare un passo indietro sulle Ong.
Accordo sui migranti in Ue
L’accordo arriva al termine della riunione dei rappresentanti nazionali a Bruxelles, subentrati sul tavolo delle trattative dopo che nella settimana precedente i lavori guidati dai ministri degli Interni si erano arenati sul braccio di ferro Italia-Germania.
I tentativi della presidenza spagnola dell’Ue di trovare un compromesso erano stati inutili.
📣 Deal! EU Ambassadors have reached an agreement on the regulation addressing situations of crisis and force majeure in the field of migration and asylum.#COREPERII #EU2023ES #EUMigration pic.twitter.com/9ikt98a7sg— Presidencia española del Consejo de la UE (@eu2023es) October 4, 2023
Ora si ritorna dunque al testo di luglio 2023 che non conteneva alcun riferimento alle operazioni condotte dalle Organizzazioni non governative.
Hanno votato contro Polonia e Ungheria. Astenute Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia.
Recita il testo finale: “Le operazioni umanitarie non devono essere considerate come strumentalizzazione delle migrazioni, quando non sussiste il tentativo di destabilizzare uno Stato membro“.
La Germania fa un passo indietro sulle Ong
“Con la Germania si era aperta una discussione sul patto di migrazione e asilo perché chiedeva di aggiungere un emendamento che secondo me faceva dei passi indietro sul tema anche delle Ong”, ha detto la premier Giorgia Meloni in un’intervista a Sky TG24.
“L’emendamento è stato ritirato ed è passata la posizione italiana. Si tratta di implementare velocemente gli strumenti effettivi, è poi nella velocità di realizzazione che l’Europa deve essere più brava”, ha aggiunto.
La premier sostiene che l’immigrazione vada fermata facendo un “accordo strutturale” dialogando con i Paesi africani.
Era il passaggio sulle Ong il nodo della discordia fra Roma e Berlino. Quel passaggio è rimasto, ma è stato annacquato nella sezione dei ‘considerando’. Prima invece figurava come un emendamento al testo.
Il nodo della questione era rappresentato dai finanziamenti alle navi Ong che “vanno a prendere migranti e poi li portano in Italia”, come ha dichiarato a Repubblica il ministro degli Esteri Antonio Tajani lo scorso 29 settembre. “Questo è ciò che accade e sta dimostrando che c’è qualcosa che non funziona”, ha aggiunto Tajani.
I finanziamenti tedeschi alle Ong sono stati al centro di roventi polemiche.
La massima temperatura si è raggiunta quando il ministro della Difesa Guido Crosetto ha accusato la Germania di non essere un Paese amico.
Principio di primo ingresso
L’accordo europeo non va comunque a intaccare il principio del primo ingresso, quello secondo il quale la responsabilità ricade sul primo Paese che accoglie i migranti.
In questo senso l’Italia continua a essere in prima linea.