Il killer della ‘ndrangheta Valerio Salvatore Crivello arrestato in Germania: era latitante da tre anni
I dettagli dell'arresto avvenuto in Germania. Crivello è legato alla cosca Scofano-Martella-La Rosa di Paola, in fuga da una condanna all'ergastolo
Lavorava sotto le mentite spoglie di un istruttore fitness in un prestigioso albergo, ma la sua latitanza è giunta bruscamente al capolinea. Valerio Salvatore Crivello, assassino della ‘ndrangheta latitante da tempo, è stato arrestato in Germania. Il killer era ricercato per una condanna all’ergastolo per omicidio e si era reso irreperibile dopo essere evaso dai domiciliari con un braccialetto elettronico.
L’arresto
L’arresto di Crivello rappresenta la conclusione di una caccia all’uomo che è durata quasi tre anni. Durante questo periodo, il latitante è stato ricercato intensamente sia in Italia che all’estero, in seguito ai sospetti, poi dimostratisi fondati, che si fosse nascosto fuori dal Paese.
L’identificazione, la localizzazione e l’arresto sono stati possibili grazie a un’intensa attività info-investigativa avviata dai carabinieri del Nucleo investigativo di Venezia nel novembre 2020.
Crivello era stato arrestato nel 2012 insieme a 49 altri soggetti nell’operazione denominata “Tela di ragno”
Trovato in Germania
Durante questa operazione, è emerso che Crivello aveva trovato rifugio sull’isola di Sylt, al confine tra la Germania e la Danimarca, sotto una falsa identità.
Le autorità tedesche, in collaborazione con i carabinieri di Venezia e il Servizio di cooperazione internazionale di polizia, hanno localizzato e quindi catturato il 44enne italiano a Keitum, in Germania.
Attualmente il sicario è detenuto in una prigione tedesca, mentre le autorità tedesche stanno valutando la sua estradizione in Italia, dove dovrà affrontare la sua condanna all’ergastolo.
Chi è Crivello
Crivello, originario di Scorzè, vicino a Venezia, è stato riconosciuto come membro legato alla cosca di ‘ndrangheta denominata Scofano-Martella-La Rosa di Paola, situata in provincia di Cosenza.
Era ricercato sin dal novembre 2020, quando sfuggì all’arresto emesso dalla procura generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Catanzaro.
Su di lui pende la condanna definitiva all’ergastolo con isolamento diurno per due mesi per l’omicidio di Pietro Serpa, commesso il 27 maggio 2003 a Paola, in provincia di Cosenza.
I due latitanti arrestati in Campania
A fine agosto in meno di 24 ore le forze dell’ordine erano riuscite a catturare altri due pericolosi latitanti. A Castelvolturno, vicino Caserta, è stato individuato e arrestato Luigi Carandente Tartaglia, affiliato al clan Orlando-Polverino-Nuvoletta.
Per lui sono scattate le manette mentre si sottoponeva a un intervento cardiaco in ospedale. Il 47enne, soggetto di ricerche da marzo 2022, è stato rintracciato grazie ai monitoraggi sui registri sanitari. Il giorno prima, inoltre, era stato arrestato un altro latitante affiliato alla camorra, nel Comune di Giugliano in provincia di Napoli.