Green pass, boom di tamponi. Sileri: "Straordinario screening"
Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha detto che è scorretto definire l'obbligo del green pass come un obbligo a vaccinarsi
L’obbligo di green pass in tutta Italia per determinati luoghi, attività e mezzi di trasporto ha alimentato un certo malcontento culminato ieri in alcune proteste, che sono però sfociate in un flop: dopo il fermento sui social, erano ben poche le persone che si sono effettivamente recate nelle stazioni ferroviarie. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, intervenuto a Radio Cusano Campus, ci ha tenuto a sottolineare che la certificazione verde non è “un obbligo indiretto a vaccinarsi” e ha sottolineato un effetto positivo dell’obbligo anche in quelli che non si sono sottoposti al vaccino.
Green pass, l’effetto sui tamponi
Per Sileri, il green pass “è sicurezza sanitaria perché consente forme di aggregazione prima impossibili, in sicurezza, ma è anche una straordinaria opera di screening, in quanto chi non ha il vaccino deve fare il tampone per avere il green pass. E grazie a quel tampone, che altrimenti la persona non avrebbe fatto, scopriamo molti casi. E sono molti quelli che vengono scoperti positivi grazie a questo”.
Quindi per Sileri c’è un risvolto positivo del green pass, che non deve essere visto necessariamente come un incentivo alla vaccinazione ma anche come uno strumento utile a individuare nuovi positivi.
E in effetti, stando ai dati dei bollettini del ministero della Salute, i tamponi effettuati su base quotidiana sono in aumento, forse proprio perché chi non si è sottoposto al vaccino ricorre al test per avere il green pass.
Federfarma: “Aumento del 50% di richieste”
Sul Sole24Ore, il presidente di Federfarma Marco Cossolo ha infatti confermato: “Registriamo un aumento almeno del 50% delle richieste di tamponi da quando è stato introdotto il green pass obbligatorio”.
Sempre a Radio Cusano Campus, Sileri ha inoltre ricordato che la terza dose di vaccini sarà probabilmente somministrata a partire da ottobre, “per i pazienti fragili, per chi è in dialisi” e per altre categorie di persone “ad esempio le persone molto anziane”.