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Gli attori italiani portano Netflix in Tribunale: cosa chiedono, da Elio Germano a Valerio Mastandrea

Artisti 7607, società che tutela e gestisce i diritti connessi di molti attori e doppiatori italiani, ha citato in giudizio Netflix: cosa è successo

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Artisti 7607, società cooperativa che tutela e gestisce i diritti connessi di migliaia di attori e doppiatori ha citato in giudizio Netflix presso il Tribunale civile di Roma.

Perché gli attori italiani hanno citato in giudizio Netflix

Artisti 7607 ha citato in giudizio Netflix dopo 8 anni di trattative.

L’obiettivo della società cooperativa di attori e doppiatori è quello di ottenere il compenso adeguato e proporzionato spettante per legge ai propri artisti mandanti.

NetflixFonte foto: iStock - Christopher Ames

Netflix citato in giudizio da Artisti 7607.

Le dichiarazioni degli attori sul “caso Netflix”

In alcune dichiarazioni riportate da ‘La Repubblica’, Neri Marcorè ha spiegato che la scelta di Artisti 7607 è “doverosa per difendere la dignità professionale non solo dei nostri artisti ma di tutta la categoria”. L’attore ha poi aggiunto: “Non vogliamo subire atteggiamenti ostruzionistici e accettare compensi irrisori da parte delle piattaforme streaming, per le stesse ragioni che hanno motivato il recente sciopero degli attori e sceneggiatori americani. Tutti reclamiamo trasparenza dei dati di sfruttamento delle opere audiovisive e adeguatezza dei compensi”.

Carmen Giardina ha aggiunto: “Questi compensi di fatto costituiscono il salario differito di una professione per sua natura saltuaria e precaria. I diritti connessi al diritto d’autore non sono altro che un credito da lavoro. È molto grave e pericolosa questa spinta a svalutare le prestazioni artistiche degli interpreti”.

Le parole di Elio Germano: “Le piattaforme che trattano e sfruttano dati si rifiutano, grazie al loro strapotere economico e contrattuale, di fornirci i dati previsti dalla normativa e di corrispondere conseguentemente i compensi agli artisti”.

Gli ha fatto eco Michele Riondino: “Ci troviamo davanti a un sistema in cui le piattaforme, senza fornire tutte le informazioni previste dalla legge, chiudono accordi al ribasso e poi cercano di imporre le stesse cifre a tutto il mercato, così da tenere i livelli dei compensi degli artisti sempre molto bassi”.

“Le scelte che vengono fatte oggi riguardano tutti e avranno ripercussioni sul presente e sul futuro di tanti artisti e di tante generazioni. Anche quelle che verranno dopo di noi, quindi a brevissimo’’, ha dichiarato Valerio Mastandrea. ‘

L’appello di Paolo Calabresi: “Gli artisti chiedono nuovamente che il Governo e le Autorità di settore prendano una posizione chiara nei confronti di questa prassi, così come è avvenuto per il settore dell’editoria”.

Le parole della presidente di Artisti 7607

Cinzia Mascoli, presidente di Artisti 7607, ha detto: “Da tempo fronteggiamo prassi di mercato al ribasso ma, tenendo posizioni ferme nell’interesse di tutti, siamo riusciti ad ottenere la giusta remunerazione. Molti artisti capiscono ciò che stiamo facendo e continuano a sceglierci”.

 

Attori italiani Fonte foto: ANSA
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