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Giorgia Meloni scarica Marina Berlusconi dopo la lettera contro i giudici: "Non fa parte della coalizione"

Quanto conta Marina Berlusconi in Forza Italia? Dopo le dichiarazioni di Giorgia Meloni sembra che la primogenita del Cav non abbia voce in capitolo

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A debita distanza. La premier Giorgia Meloni, nel giorno del 31° anniversario dalla strage di Via D’Amelio in cui sono stati uccisi dalla mafia Paolo Borsellino e 5 agenti della sua scorta, ha scaricato Marina Berlusconi dopo le accuse ai giudici attraverso una lettera inviata al Giornale, in cui aveva difeso a spada tratta la memoria del padre, a suo dire “perseguitato dai pm” anche dopo la morte.

Meloni prende le distanze da Marina Berlusconi

Giorgia Meloni, da Palermo – dove si è recata per rendere omaggio alla memoria di Paolo Borsellino e della scorta a 31 anni dalla strage di Via D’Amelio – ha di fatto scaricato Marina Berlusconi.

La primogenita del Cavaliere, nei giorni scorsi, ha scritto una lettera al Giornale accusando i pm di Firenze di perseguitare il padre, Silvio Berlusconi, anche dopo la morte.

marina berlusconi meloniFonte foto: ANSA
La premier Giorgia Meloni abbraccia Marina Berlusconi nel giorno dei funerali del padre, in piazza Duomo, il 14 giugno 2023

Non posso considerare Marina Berlusconi un soggetto della coalizione, nel senso che non è un soggetto politico”, ha dichiarato la premier.

Di fatto, evitando di commentare la sua lettera contro i magistrati e i presunti legami di Berlusconi con la mafia, proprio nel giorno in cui se ne commemora uno ucciso proprio da Cosa Nostra.

Dichiarazioni che sembrano dunque escludere l’influenza di Marina Berlusconi in Forza Italia, almeno agli occhi della premier.

Meloni e le parole di Nordio sull concorso esterno in associazione mafiosa

A Giorgia Meloni è stato chiesto un commento anche sulle parole di Nordio in merito al concorso esterno in associazione mafiosa: “Le cose che si devono fare si fanno, mentre del resto si può evitare di parlare: Nordio ha risposto a una domanda, ma lui stesso ha detto subito che non era una cosa prevista nel programma di Governo del centrodestra, e infatti non c’è e non c’è stato alcun provvedimento su questo“.

Il ministro della Giustizia, la settimana scorsa, aveva dichiarato che “il concorso esterno non esiste come reato, è una creazione giurisprudenziale“, definendolo “contraddittorio” e quindi da rimodulare, scatenando proprio la reazione del fratello di Paolo Borsellino.

La lettera di Marina Berlusconi

Con una lettera pubblicata dal Giornale lunedì 17 luglio, Marina Berlusconi ha difeso il padre Silvio dalla nuova inchiesta della Procura di Firenze sui mandanti delle stragi del 1993.

“Caro direttore, ma la guerra dei trent’anni non doveva finire con Silvio Berlusconi? Dopo di lui, il tema giustizia non doveva tornare nei binari della normalità? No, purtroppo non è così”, l’incipit della lettera.

Un’indagine che per Marina Berlusconi sa di mossa politica: “Ha aspettato giusto un mese dalla sua scomparsa, la Procura di Firenze, per riprendere imperterrita la caccia a Berlusconi, con l’accusa più delirante, quella di mafiosità. Mentre nel Paese il conflitto tra magistratura e politica è più vivo e violento che mai”.

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