Galli-Ceccardi, duro scontro in tv ad Agorà su anticorpi monoclonali: "Senza tre vaccinazioni sarei crepato"
Scontro in tv tra l'infettivologo Galli e l'europarlamentare Ceccardi sugli anticorpi monoclonali
Nel corso della puntata di Agorà di oggi, su Rai 3, si sono alzati i toni della conversazione tra l’infettivologo Massimo Galli e l’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi. La discussione si è presto trasformata in un vero e proprio scontro sul tema degli anticorpi monoclonali, grazie ai quali Galli di recente è guarito dal Covid.
- Scontro Galli-Ceccardi sugli anticorpi monoclonali
- Galli: "Per malati gravi, gli anticorpi monoclonali non servono"
- Quali sono gli anticorpi monoclonali autorizzati e quale funziona contro Omicron
Scontro Galli-Ceccardi sugli anticorpi monoclonali
Galli ha sottolineato che gli anticorpi monoclonali non sono utilizzabili da tutti: “Il concetto è che quelli che hanno determinati fattori di rischio, se presi nella prima settimana dall’esordio dei sintomi e la diagnosi dell’infezione, ‘possono’ avere beneficio da un trattamento non risolutivo come gli anticorpi monoclonali“.
Ceccardi allora ha chiesto “come mai dopo cinque giorni dalla febbre del 3 è qui in televisione, se i monoclonali non servivano a niente?”.
Di tutta risposta Galli, guarito grazie agli anticorpi monoclonali, ha ricordato: “Perché cara mia ho fatto tre vaccinazioni, altrimenti sarei crepato, alla faccia di quelli come lei e certi giornalisti che devono per forza dire il contrario”.
Galli: “Per malati gravi, gli anticorpi monoclonali non servono”
Ceccardi ha affermato – non senza nascondere una certa rabbia – che “tanta gente vorrebbe i monoclonali ma non sono disponibili”. E ha rincarato la dose: “Ci sono per tutti i malati gravi i monoclonali in Italia?”.
Galli allora ha risposto: “Per i malati gravi, dopo la prima settimana di infezione, i monoclonali non servono. Il fatto di averli per tutti è un altro discorso, non dipende da me, dipende da questioni su cui posso essere assolutamente d’accordo. Avremmo avuto bisogno di maggiore approvvigionamento”.
Un tecnico mostra una fiala di anticorpi monoclonali
Tuttavia l’infettivologo ha precisato: “Chi ce lo aveva detto che l’unico utile contro Omicron è il sotrovimab, perché gli altri due disponibili non servono?”.
Quali sono gli anticorpi monoclonali autorizzati e quale funziona contro Omicron
La Commissione europea ha autorizzato l’uso di tre medicinali a base di anticorpi monoclonali finora, utilizzati in associazione o da soli, ovvero:
- associazione casirivimab-imdevimab denominata Ronapreve (dell’azienda farmaceutica Regeneron/Roche) per il trattamento e la prevenzione di Covid-19;
- regdanvimab denominato Regkirona (dell’azienda farmaceutica Celltrion Healthcare Hungary Kft) per il trattamento di Covid-19;
- sotrovimab denominato Xevudy (dell’azienda GSK) per il trattamento di Covid-19.
Soltanto Xevudy ha mostrato efficacia nei confronti dei pazienti contagiati dalla variante Omicron, come sottolineato da Galli e da alcuni studi.