Anticorpi poco efficaci contro la variante Omicron: lo studio sulla protezione dei vaccini e dei monoclonali
Uno studio tedesco sull'efficacia dei vaccini avrebbe dimostrato la resistenza di Omicron agli anticorpi
Oltre a diffondersi molto più velocemente, per una maggiore contagiosità rispetto alle altre varianti, la Omicron sarebbe in grado di resistere di più agli anticorpi del Sars-CoV-2. È la conclusione alla quale è arrivato un gruppo di ricercatori tedeschi coordinato dal Leibniz Institute for Primate Research di Gottingen. Gli scienziati hanno condotto un studio, riportato da ‘Agi’, al fine di valutare la protezione dei vaccini contro il nuovo ceppo, che sta spingendo sempre di più la circolazione del coronavirus nel mondo.
Anticorpi poco efficaci contro la variante Omicron: i risultati dello studio tedesco
Attraverso il loro lavoro i ricercatori sarebbero stati in grado di dimostrare che gli anticorpi formati dopo due vaccinazioni BioNTech-Pfizer sono significativamente meno efficaci contro la variante Omicron rispetto alla variante Delta, che rimane tuttora dominante.
Lo studio ha però indicato anche che un’immunizzazione con le tre dosi del vaccino Pfizer, o la vaccinazione eterologa tra questo preparato anti-coronavirus e quello prodotto da AstraZeneca, potrebbe garantire una protezione sufficiente contro il nuovo ceppo.
Anticorpi poco efficaci contro la variante Omicron: gli altri studi
Come riportato da ‘Ansa’, i risultati sarebbero in linea con quelli ottenuti da cinque lavori appena usciti sulla rivista Nature e condotti da David Ho della Columbia University, di New York su tutti i vaccini in uso, oltre che sugli anticorpi monoclonali approvati come terapia anti-Covid.
Da una serie di test di laboratorio, infatti, è emerso che l’effetto neutralizzante degli anticorpi indotti dai vaccini in 54 soggetti, tra i quali 15 sottoposti alla terza dose booster, è basso contro Omicron, così come l’efficacia degli anticorpi monoclonali sviluppati contro altre varianti del coronavirus.
Anticorpi poco efficaci contro la variante Omicron: lo studio sui farmaci monoclonali
Nello studio condotto in collaborazione con l’Hanover Medical School, il Gottingen University Medical Center, l’Università Friedrich-Alexander di Erlangen-Norimberga e al Centro tedesco per la ricerca sulle infezioni di Braunschweig, gli scienziati tedeschi hanno rilevato, inoltre, che la maggior parte degli anticorpi monoclonali esaminati nello studio, non sarebbero efficaci contro la variante Omicron.
Si tratta dei farmaci casirivimab, imdevimab, etesvimab e bamlanivimab, utilizzati spesso in un mix come terapia per il Covid-19.
Da quanto emerso dai risultati della ricerca, soltanto un anticorpo, il sotrovimab, sarebbe riuscito a contrastare la malattia provocata dall’infezione da Omicron.
“I nostri studi sulle colture cellulari suggeriscono che la maggior parte degli anticorpi attualmente disponibili per la terapia Covid-19 sono contro Omicron sarà inefficace. Sotrovimab è un’eccezione e potrebbe diventare una parte importante del trattamento dei pazienti infetti da Omicron”, ha dichiarato l’autore principale della ricerca, Markus Hoffmann.
“I nostri risultati indicano che le terapie anticorpali per Covid-19 devono essere adattate alla variante Omicron. Dovrebbe essere preso in considerazione anche un adattamento del vaccino BioNTech-Pfizer. Una tripla immunizzazione con BioNTech-Pfizer (richiamo) e una vaccinazione incrociata con Oxford-AstraZeneca / BioNTech-Pfizer, d’altra parte, potrebbero offrire protezione contro la variante Omicron”, ha aggiunto il ricercatore Stefan Pohlmann.
Un ricercatore al lavoro sul Sars-CoV-2